Dito pazzo Messenger
Allora diciamolo, se non avessimo il Messenger saremmo perduti. Massì, hai voglia a dire "lo uso solo per lavoro, per scambiare i file coi colleghi". He, he, ma chi ci crede.
Io non concepirei l'ufficio senza il Messenger, perché ci sono quelle mattine in cui devo assolutamente fare il check degli amici, capire chi sta bene e chi no, come sono andati gli incontri galanti o la bisboccia della sera precedente. Di questi tempi poi, il Messenger è lo sfogatoio principale per tutte le crisi da trasloco di noi poveri sottoposti.
Eppure, non è tutto oro ciò che lampeggia. Il mio spirito filantropico nei confronti di tutti i Pezzi d'Ufficio mi impone di avvertire che, talvolta, questo utilissimo strumento può causare spiacevoli incidenti diplomatici.
Il monito che voglio lanciare oggi è di non riporre eccessiva fiducia nelle proprie agili dita perché, quando meno ve lo aspettate, ecco che il Dito Pazzo, sempre in agguato, vi prende la mano quando siete più stanchi e vi fa fare delle emerite stronzate.
Elenco degli MSN-errori più diffusi dai quali guardarsi attentamente e relativi rimedi:
1. Lo scambio delle finestre in sessioni multiple. Avete due (o tre) sessioni di chat aperte in contemporanea e tarellate di brutto: un colpo di qua, e uno di là, oplà, che figo che sono. Proprio quando vi sembra di andar via come dei fulmini, ecco che qualcuno vi scrive a caratteri cubitali "Cazzo dici???????". Scoprite con orrore di aver sbagliato finestra. L’incidente può avere una variegata serie di conseguenze: qui da noi, si tramanda ancora ai posteri il caso di una collega che aveva due finestre di chat aperte: in una chattava amenamente con la dirimpettaia di scrivania, e nell'altra sparlava ferocemente della stessa dirimpettaia con un'amica. Inutile dire, è riuscita a rovesciare la palata di melma più grande nella finestra sbagliata, direttamente in faccia alla collega. ("hai visto come si mette in mostra col capo? sta dicendo che ieri è rimasta al lavoro fino a tardi, e invece non è vero!!!"). Che cosa avrei dato per essere presente alla scena.
Rimedio consigliato: fingere immediatamente un infarto per levarsi dall'empasse. E' l'unica.
2. L'aggiunta di un "amico" (si fa per dire) alla conversazione. Questa è una cazzata della sottoscritta. Stavo in chat con una ex-collega, che aveva bloccato tutti quelli dell’ufficio tranne me, e nel tentativo di inserire nella conversazione un altro amico, ho inavvertitamente tirato dentro - non so come - tutti i contatti aziendali che avevo, in un'affollatissima orgia virtuale. Accortami del danno da Dito Pazzo, ho chiuso la finestra, chiuso il Messenger, chiuso Windows, chiuso il coperchio del PC. Quindi mi sono chiusa in bagno, respirando affannosamente. La mia amica si è trovata in conversazione con qualcosa come 5 persone che non aveva nessuna voglia di sentire, e ha suo malgrado retto il gioco. Dopo un po', salta fuori il solito aziandalista spinto che scrive: "Simpatica questa idea, ma chi è stato che ha organizzato questo incontro via chat?"
Ehm, l'organizzatrice dell'incontro stava già all'aeroporto con in mano un biglietto per le Maldive. (Rimedio suggerito, perché se fate ‘ste cazzate significa che avete bisogno di riposo).
3. L'emoticon compulsiva: mah, che dire, io spero non siate così storditi, eppure ve lo segnalo ugualmente. Controllate sempre i nomi con cui salvate le emoticon, così, giusto per evitare che mentre state fornendo al capo qualche dato di preventivo, spunti nella finestra in alto (la finestra del non ritorno) un paio di chiappette ballerine o di ricci che copulano allegri.
Rimedio suggerito: confessare. "ehm… no, è un amico, ha ha, che mi manda queste cose… he he scusa… anche se… bhe, a questo punto colgo la palla al balzo e ne approfitto per dirtelo: ti ho inviato i ricci romantici perché… ti amo."
Infine, c'è una legge-non-scritta dell'ufficio: non fate gli infami e non salvate le conversazioni private. E' peccato mortale e andrete all'inferno.
Etichette: Messenger, Ufficio Tengi
24 Commenti:
Sarà impopolare ma per quanto mi riguarda diciamo che...
non rientra tra le top 1000 cose di cui non posso fare a meno.
Un saluto e ripaserò a leggerti con più calma.
Anche perché mi ritrovo un manipolo di imbecilli che, regolarmente, mi aggiungono prendendo il contatto dal blog.
Annalisa: come si fa a disintossicarsi?
Ben vero che richede nervi d'acciaio e riflessi di titanio.
Sia tuttavia benedetto.
Vedere chi va e chi viene, ci si saluta al mattino, due chiacchere mentre si beve il caffè.
Non usandolo "aggressivamente" evito molte figuracce da te descritte.
Comunque vorrei tanto la coppia di ricci :D
ciao
1) osservare con attenzione la bolletta da trecensessantun euro
2) farsi sorprendere dal capo
3) avere una collega che si inserisce nella tua posta, nella tua chat, nella tua lista amici, con i tuoi nick, o con i suoi nick, ma poi parla con i tuoi amici (magari anche con quello che preferisci) e ti manda virus via chat;
4) essere trattenuta per due ore e cinquanta in una conversazione sull'importanza e la bellezza della poesia sufica mediorientale, non riuscire a sganciarsi ed essere informata solo alla fine che uno dei versi più belli di tale espressione poetica è: "io sono solo, tu sei sola, uniamo le nostre due solitudini?"
la collega spero l'avrai uccisa!
cancellare le identità si può sempre fare, ma se si rimane nella stessa chat si ha sempre più il dubbio di conoscere il nuovo contatto (perchè anche gli altri lo cambiano) una volta avevo un dubbio ma ciò non mi ha distolta dalla voglia diraccontare di uno strano incontro.. e alla fine il nuovo nick era proprio della persona incontrata.. ben gli sta così ha saputo il resoconto che non ha avuto il coraggio di chiedermi personalmente.
mannaggia- milano
verissimo!
Stessi identici problemi!
Ciao
Sam
Comunque, la cosa peggiore è sbagliare finestra..quando me ne accorgo mi si gela il sangue e divento tutta rossa, poi esco con un "ooops, scusa, non era per te" e mi scavo una fossa.
L'emoticon compulsiva si può averla solo con certe persone, degli eletti; alcuni non sanno manco cosa sia la faccina che sorride, ed è frustrante.