martedì 3 aprile 2007

Scene da un meeting

Scena 2: il dopo cena.
Diciamocelo. Le serate che finiscono a "quattro amici, una chitarra e uno spinello" sono di una tristezza imbarazzante. Soprattutto se manca lo spinello.

Tempo di alzarsi da tavola, e già i colleghi adunansi nella saletta appositamente riservata per far casino e divertirsi tutti insieme. Questa almeno era l'idea.

I colleghi chitarristi attrezzati di tutto punto per la soirèe erano ben due. Sono sempre in due, se ci fate caso. Di solito quello meno abile dei due, semplice e buontempone, è relegato al ruolo di chitarra ritmica, all'accompagnamento. C'è da dire però che se gli chiedi "fammi le bionde trecce!" oppure "suonami certe notti!" lui si mette d'impegno con la lingua che sporge tra i denti, e poco dopo ti propone soddisfatto gli accordi mettendoti nelle condizioni di cantar tutto quello che vuoi, buonanima.
E poi. E poi c'è lui, Il Chitarrista. Ai suoi piedi, nella custodia, una chitarra rigorosamente classica, che lui impugnerà con estro sapiente secondo la corretta posizione di chi ha studiato l'arpeggio, mica come gli sfigati che hanno imparato a suonare col Canzoniere. A lui è lasciata, per tacito accordo, la direzione artistica della serata. Il chitarrista ritmico segue, ossequioso e sorridente, il suo idolo.
Bene. Si comincia con qualcosa di ritmato. Tarantella o pizzica, insomma ritmo popolare, per dar modo ai musici di scaldarsi le dita, mentre tutti gli altri si radunano a cerchio attorno a loro. Dopodiché, Il Chitarrista decide che è ora di esercitare i polpastrelli su qualche assolo di Eric Clapton. Attacca Layla, non si sfugge. Unica tra tutti i presenti, riconosco il brano. Glielo faccio notare con un sorriso, così, per fare un po' la simpatica. Lui non mi degna di commento, mi lancia solo uno sguardo obliquo di sufficienza. Cominciamo bene. Capisco che gli ho rovinato la festa, perché lo scopo degli assolini di Eric Clapton è da sempre quello di intimidire il pubblico e farsi riconoscere quale musicista esperto. Da notare, Egli si limita agli assoli introduttivi. Guai, a farci cantare una strofa.
Dopodiché, il Nostro decide di abbassare il tiro e di farci sentire qualcosa di nazional-popolare. Vasco. Oh, bene, magnifico, si canta, finalmente. Vasco, porca miseria, lo conoscono tutti. Macché. Tira fuori dal cassetto un repertorio di brani sco-no-sciu-ti, che secondo me manco Vasco si ricorda di aver scritto. Ringalluzzito vieppiù dal fatto di vederci spaesati su un mostro sacro come Vasco, il Bastardo improvvisa un simpatico gioco a premi chiedendoci a più riprese "indovinate qual è questa". Impossibile azzeccare i brani. Roba da matti. Niente Tofì o Sabri, niente Sally o Brava Giulia. Arrivano Giusy, Maria, Roberta. Ma chi cazzo sono queste? Forse è Peppino di Capri, ci sta tendendo un trabocchetto. Risultato, nessuno osa partecipare al quiz. Lo Stronzo allora spinge sull'acceleratore dello spregio e canta – da solo - con passione, imitando le esatte sfumature della voce di Vasco. Se la canta e se la suona. Stringe gli occhi a fessura, arriccia il naso nello sforzo dell'acuto, fa vibrare il labbro inferiore. Lo potesse cogliere un attacco di cagotto fulminante.
Tra il pubblico inizia a serpeggiare una certa insofferenza. Piovono richieste, le più disparate. Il Nostro non ne ascolta nemmeno una. Anzi, insiste coi brani da cultore e dà di capo al chitarrista ritmico affinché non si lasci distrarre dal volgo e lo segua con un adeguato accompagnamento armonico.

L'evidenza che salta agli occhi – e alle orecchie - è che Il Chitarrista accenna miriadi di canzoni e non ne porta a termine neanche mezza. E' sempre così. La storia infinita delle serate a quattro amici e una chitarra. Dapprima accenna una canzone con arpeggino. Poi prende il via, il pubblico si esalta e comincia a cantare. Proprio quando il gruppo comincia a ingranare, ecco che a Lui manca l'accordo per continuare. Lo cerca, spostando le dita sulla tastiera in 150 posizioni diverse, senza mai guardare la mano, per fare quello che gli accordi li cerca ad orecchio. E infatti li cerca ma non li trova. Oppure, accade che nel momento di massima esaltazione onanista, Lui si perda da solo in un arpeggio di propria invenzione, che non riesce più a chiudere nel rispetto dell'armonia classica e senza scadere nel cacofonico. Tipicamente il musico, per uscire dall'empasse, finge a questo punto di avere un sasso nella scarpa, o un po' di sabbia nel sandalo (nei casi di falò in spiaggia), o altro che lo infastidisca, come una sciarpa di troppo o una zanzara sul collo. Coglie quindi l'occasione per interrompere bruscamente il pezzo. La reputazione è salva. Nessuno dirà mai che non è buono a suonare. Cambia canzone. Gli altri disorientati non sanno più che cosa cantare. E via così. Quante serate buttate, ragazzi.

A questo punto, il pubblico inizia giustamente a scazzarsi di brutto. Qualcuno vocifera "Beatles". Mi faccio portavoce dei desiderata della maggioranza, cazzo, che siamo in 20 contro 1, e gli chiedo se suona qualcosa dei Beatles. Terreno fertile e conosciutissimo. Non credo a quello che sento: fa una smorfia e dice "no". Dice "no". Ci credereste?... E' guerra.
Mi guardo intorno. Uno degli astanti si era portato un digeridù. Avete presente quei tuboni di bambù che si trovano alla Fiera di Senigallia? Di solito quelli coi capelli rasta ci suonano dentro e producono dei suoni tipo nave che salpa dal porto di Livorno. Bene, chiamo il collega proprietario del cannone, che nel frattempo stava cercando di creare un tappeto adeguato agli assoli del Divino, e gli chiedo se mi fa provare. Lui acconsente. Mi spiega: bisogna spernacchiare col labbro a paperino dentro il tubone. Provo. Suona! Complimenti del collega. Mi esalto. Spernacchio a più non posso. Manifesto così il mio bavoso dissenso verso la conduzione della serata, facendo salpare una flotta intera di navi dal porto di Marghera mentre il Musico Della Domenica prosegue imperterrito il suo monologo masturbatorio.
Ed ecco che avviene l'incredibile. Il Nostro si lamenta. Ce l'ha con me, cazzo. Dice che non riesce a suonare con una nota continua di sottofondo. Io trasecolo. Ma come, suonava il tuo amico e non hai detto nulla, spernacchio io e ti dà fastidio? Fastidio de che poi, che non finisci una canzone manco a pagarti il cachet di Toquino?

Morale di questa aberrante serata. In due ore e passa di seduta non si è riusciti a cantare una strofa per intero. Nemmeno una, giuro. Se ci penso mi girano ancora le balle. Unico momento di gloria è stato quando al chitarrista ritmico gli si è rotta un corda. Il nostro Magnifico ha subito preteso di scambiare le chitarre e si è buttato anima e corpo a sostituire il Mi e raccordare lo strumento. Apre la custodia ed estrae una serie di strumenti specifici, tra cui una forbicina che a vederla parrebbe adatta a tagliare i peli del naso. Afferma a gran voce che la dotazione che noi vediamo fa la differenza tra un "musicista" e "uno che suona la chitarra". Bocca mia statti zitta.
Dio vuole che, mentre il Divino Supremo si trovava impegnato a riassestar lo strumento, il Ritmico prendesse il controllo della situazione, riuscendo ad accompagnarci per ben due canzoni scelte dalla plebe. Poco dopo, il Divino riprese la situazione in pugno e non ce ne fu più per nessuno.

Dal momento in cui mi hanno tolto dalle mani il digeridù e fino a quando non ci hanno cacciati dalla sala, ho dovuto accompagnare il triste soliloquio musicale col tamburello. Moderno contrappasso dantesco per chi pecca di Superbia. La schiena curva e rassegnata, lo sguardo perso nel vuoto, ogni tanto un colpetto ai sonaglini, riflettevo su come queste serate siano tutte uguali, tutte di una tristezza infinita.
Mai più, ho giurato a me stessa.
E ho rivolto un ultimo pensiero a quel John Belushi che, vestito di toga bianca in Animal House, si faceva portavoce contro tutti i soprusi di migliaia di serate come questa, strappava la chitarra dalle mani del Musico di turno e gliela fracassava violentemente contro il muro.

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Di Tengi |

25 Commenti:

  Alle 9:39 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
toga! toga!! toga!!!
pensa se manca lo spinello e la chitarra... ;)
  Alle 10:36 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
ma nemmeno un "cara ti amo" di Elio è partita?... ah , che incompetenza
LaVale
  Alle 10:51 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Ho riso tantissimo perché è tutto vero.
Il Chitarrista è un genere insopportabile, per quello mi sono sempre rifiutato di portarmi dietro la chitarra per promuovere le serate 4 amici e una chitarrra... :-)
  Alle 11:01 AM Blogger Sick Girl ha fatto una pausa per dire:
ah ah ah :-) come hai ragione...colleghi o non colleghi le serate con la chitarra sono devastanti.
  Alle 11:14 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Ma Tengi! Non puoi essere VIP solo nella camera o nella vasca da bagno!

La vera VIP di sera:

1. Va in disco, la più trendy della città. Con i calciatori della squadra locale.

2. Frequente i top manager non la maramagalia arruffona impiegatizia o i quaquaraqua funzionari relegati a postazioni non di comando.

3. Conclude la serata tirando cocaina e non fumando gli spinelli degli sfigati comunisti!

4. Rimorchia il gigolò di turno che paga per una notte di sesso nella camera "aziendale" dove, come nella chiusura di un cerchio, la VIP devasta, ammorba e inquina.

Tengi, VIP del menga!
  Alle 11:17 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
E comunque, tornando un po al tema, da sempre i chitarristi onanisti sono degli sfigati: sulla spiaggia, mentre loro si masturbano con la chitarra, gli amici annoiati dalla musica che non possono cantare si mettono a limonare duro o a infrattarsi con la scusa "quello non canta neanche una canzone che propongo, andiamo là dietro che ti faccio io una serata di musica e magia!".
  Alle 11:36 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
e andare a fare un giretto e lasciarlo lì a grattarsi la chitarra, pareva brutto?
  Alle 11:59 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Ah, ma che bello tornare trovarsi questi due post-oni tutti da leggere!
bellissimi:-)
  Alle 12:09 PM Blogger Robba12 ha fatto una pausa per dire:
Ahahaha ti ci vedevo bene in toga alla Belushi :))))))))) comunque non invidio proprio i chitarristi, alle feste sono sempre gli sfigati che devono suonare e non riescono mai a concludere una mazza...menomale che io non so suonare nemmeno il piffero ;)))
  Alle 12:16 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Sensazioni : scenario fantozziano (sfigatissimo).
Colonna sonora : "La festa delle medie" (Elio)

Spero che nella prox puntata la Tengi ci risollevi il morale con un intrigante fine serata.

NO pasticcino ? No party !
  Alle 12:45 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
io avrei fatto come John Belushi in Animal House: chitarra strappata dalle mani dello strimpellatore e fracassata contro il termosifone.
http://en.wikipedia.org/wiki/Animal_House#The_smashed_guitar
  Alle 12:48 PM Blogger Tengi ha fatto una pausa per dire:
andrea: e infatti l'ho pensato (leggere cortesemente le ultime righe - so che il post è lungo - ma per una volta anzi due si può sopportare, no?)

lcl: ma tu di solito suoni la chitarra ai falò, o sbaglio?
  Alle 12:49 PM Blogger Tengi ha fatto una pausa per dire:
sore: dopo 'na serata così, come vuoi se sia proseguita la nottata??? dormire per dimenticare!
  Alle 12:52 PM Blogger Atipica ha fatto una pausa per dire:
geniale e verissimo, mi sono spanzata dalle risate.
;-)
  Alle 12:56 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Cara la nostra Tengi, in un posto cosi, in una serata cosi, una come te, diciamocelo, era veramente sprecata.

Roba da villaggio turistico (tristissimo!) ...
  Alle 12:56 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
/f e -d per te caralamiaTengi.

Comunque non suono la chitarra, ma mi sto specializzando con lo zurna o il buzuq.

Ti aspetto al prossimo spettacolo...
  Alle 1:36 PM Blogger Ranmaz ha fatto una pausa per dire:
io avrei suonato solo dire straits... e U2.
Sai che palle.
  Alle 2:31 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
E nemmeno un "Piccolo grande amore"? Un "Non è Francesca"?? Noooo...io sarei corsa in camera a drogarmi con le bollicine dell'idromassaggio!!
  Alle 3:13 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Ne conosco di Chitarristi di quella specie. In serate così, vogliono silenzio e rispetto, ohibò, è il loro concerto personale! Quando mai altrimenti avrebbero occasione di avere un pubblico che ascolta il loro sommo talento? ;-))*
  Alle 3:43 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
il didgeridoo sarebbe stata arma perfetta per liberarsi del tristerrimo
  Alle 5:40 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Odio le serate con la chitarra, le ho sempre odiate, da quando il mio ex ex ex mi obbligava a cantare con i SUOI amici. CHEPPALLE!!!!!!! (probabilmente anche questo è uno dei motivi per cui è diventato EX) CHEPPALLE!!!!!
  Alle 6:23 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
e' colpa vostra che l'avete fatto sopravvivere.. ed eravate in 20 !!!
dalle mie parti sarebbe durato 30 secondi dopodiche' o suonava a richiesta o finiva con il digeridu in qualche parte molto intima.. :o)

(ma poi come si fa a portare due chitarre e neanche uno spinello!!!!!)

prima volta che passo.. e' veramente un posto carino!!
concordo con il sottotitolo
buon lavoro ;o)

fiordy
  Alle 10:12 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Leggete cosa scrive questo qui:

http://spetteguless.blogspot.com/
  Alle 7:32 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Grazie, hai salvato uomo dalla sicura rovina.
Dopo anni di chitarra come "accompagnatore" non musicista ma che "suona la chitarra", volevo specializzarmi ed imparare qualcosa di più complicato.
Dopo questo post ritorno indietro.
Giro di DO, Albachiara, Cara ti amo, Non è Francesca e via così.
  Alle 12:34 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
molto intiresno, grazie