domenica 11 febbraio 2007

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita

Ci sono certi giorni che sono come il Primo Giorno di Scuola.
La Gita Scolastica di Quinta Superiore. Il primo giorno di Università. Il Primo Week-End Fuori Porta Col Nuovo Amore. Il Giorno della Laurea. Il Primo Giorno di Lavoro.

La sera che precede queste storiche giornate, non prendi appuntamenti ed eviti di uscire fino a tardi, soprattutto se fuori fa freddo e piove. Ti chiudi in casa alle 8 di sera per compiere tutta una serie di operazioni. Fai una lunga doccia, se non addirittura un bagno, e ti spalmi quella fantastica e costosissima crema senza lesinare sulla quantità. Lavi accuratamente i capelli, e li cospargi di lozioni speciali. Sono quelle sere in cui dedichi un'ora alla messa in piega, cercando di emulare il più possibile i sapienti colpi di spazzola del tuo parrucchiere.
Scegli con attenzione gli abiti che indosserai il giorno seguente, concentrandoti sugli abbinamenti di colore, confrontando le varie possibilità adagiandole sul letto. Quindi sistemi i capi vincitori sulla sedia di fronte. In ogni caso, avrai scelto i capi migliori del guardaroba. Arrivi anche ad abbinare mutande e reggiseno, rispolverando per l'occasione il miglior completo coordinato. Pazienza se il pizzo pizzicherà un po' sul sedere: la giornata sarà talmente ricca di emozioni che non avrai tempo di accorgertene. Prepari sulla sedia due paia di collant identici, nel caso in cui uno dei due si rompa poco prima di uscire di casa.
Ti depili le sopracciglia con una precisione certosina. Ti metti lo smalto trasparente sulle unghie dei piedi.
Infili nella borsa le cose che di solito non porti: un'aspirina, il mascara o il fard, un libro che comunque non leggerai per mancanza di tempo, una fornitura super di fazzoletti, e il paio di collant di scorta. Nulla è lasciato al caso.
Ti svegli la mattina del Gran Giorno con largo anticipo. Un'ansia insolita ti pervade. Ripeti alcune fasi della toeletta: ti lavi e ti deodori , riavvii i capelli. Prepari un'abbondante colazione ma mangi pochissimo perchè hai lo stomaco chiuso. Vivi con solennità la delicatissima cerimonia della vestizione, controllando ogni dettaglio. Il tempo che avanza decidi serenamente di impiegarlo nel modo migliore: qualche mossa davanti allo specchio con sottofondo musicale. Provi il sorriso. Leggermente tirato, ci vuole un altro po' di idratante agli angoli delle labbra.

Il Primo Giorno Nella Nuova Sede Di Lavoro non porta con sè quel carico di attesa febbrile e cieca speranza che accomuna tutti i Primi Giorni del Resto della Vita.
E quella di stasera è l'arida vigilia di un Primo Giorno che non vorrei.
Domani arriverò all'appuntamento con la navetta con largo anticipo, e nonostante i 45 minuti di metropolitana e lo squallore del paesaggio, i capelli giungeranno a destinazione belli e vaporosi, il morale sempre alto.
Massima attenzione ai particolari, per l'occasione il sorriso migliore sul viso migliore, a mio agio nell'abito migliore.
E mascherando l'avvilimento per rendere l'incedere più sicuro, farò il mio ingresso migliore camminando sui miei tacchi migliori.

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Di Tengi |

14 Commenti:

  Alle 9:51 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
...perchè in fondo sai, cara Tengi, che non è per davvero un Primo Giorno Della Vita... è solo un volgare cambio di sede lavorativa. Per quanto spiacevole, solo un cambio sede. Infatti non colpisce più di tanto la tua ormai nota sensibilità. C'è della tristezza, sicuro. Le emozioni non sono quelle dei passati Grandi Eventi. Ma la professionista professionale maschera bene anchela tristezza... poi il suo blog la segue ovunque ci sia la rete! Buona fortuna piccola grande Tengi!
  Alle 10:05 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Già ti immagino uscire di casa a quell'orario a cui solo poco tempo prima ti svegliavi, perfetta come forse non lo sei stata mai, loricata in quel soprabito che ti avvolge stretta con la speranza di portarsi dietro un po' di quel calore che caratterizza la tua magione. Ti vedo mentri scendi le scale con lentezza fluente, perché sicura dell'orario ampiamente programmato, ma con eleganza composta, come ti si addice, e con calma risoluta, come si confà a una persona matura che sa quello che deve fare. E una volta fuori, aspetterai il tuo nuovo tram come si aspetta il primo freddo d'inverno. E salita, ti siederai di fianco a visi nuovi e ascolterai storie che non hai mai sentito. E tra un'amarezza di pensiero triste e una lacrima azzardatamente perigliosa per la tua maschera pazientemente costruita dalla sera prima, ti renderai conto che l'orizzonte sta "solo" cambiando, non sta esaurendosi. E forse in quel momento un sorriso, seppur tirato, farà cascare questi pensieri che come specchi opachi riflettono unicamente l'alone confuso delle tue preoccupazioni. Ti vedo fermarti a pochi passi dall'entrata del nuovo stabile, mentre quei nuovi visi ora più famigliari ti sfiorano, ti schivano come l'acqua di un fiume attorno alla mano tesa per afferrarla. Là di fronte al suo stanziale slanciarsi verso il cielo uniforme, avrai l'ultimo pensiero incerto della giornata. Le porte si aprono. Tu entri silenziosa e dopo te altri ancora finché, cara amica mia, ti renderai conto di essere già arrivata.
Buon inzio di lavoro nella nuova sede, Tengi.
  Alle 10:11 AM Blogger mae ha fatto una pausa per dire:
Dopo queste bellissime parole di Marci è difficile aggiungere qualcosa :)
In bocca al lupo e buon inizio :)
  Alle 10:19 AM Blogger Tengi ha fatto una pausa per dire:
grazie Marci, hai descritto esattamente ciò che è avvenuto.
Il contesto è ancora molto Work in Progress, ma grazie al cielo la mia scrivania è abbastanza imboscata!
Sistemazione provvisioria, del resto. Come ogni cosa nella vita!
  Alle 10:27 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
"Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti ed instabili, sballottati da un capo all’altro. Qualunque scoglio a cui pensiamo di attaccarci e restare saldi, viene meno e ci abbandona e, se l’inseguiamo, sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna. Per noi nulla si ferma. Questa è la nostra naturale condizione, che tuttavia è la più contraria alla nostra inclinazione: desideriamo ardentemente trovare un assetto stabile e una base ultima per edificarvi una torre che si levi fino all’infinito, ma ogni nostro fondamento si squarcia e la terra s’apre in abissi.”

(fr. 72 - Blaise Pascal)
  Alle 11:05 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
"I tacchi alti sono un trampolino per una nuova vita"...l'ho letto da qualche parte!
E credo che, con le scarpe giuste, si affronti meglio tutto!
Un bacio!
  Alle 11:12 AM Blogger Ranmaz ha fatto una pausa per dire:
In bocca al lupo ^^
  Alle 3:06 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
La sera che precede queste storiche giornate, non prendi appuntamenti ed eviti di uscire fino a tardi, soprattutto se fuori fa freddo e piove.


Da cui si deduce che per me ogni giorno è il primo giorno di scuola.
  Alle 3:32 PM Blogger BlackMamba ha fatto una pausa per dire:
Brava..trovare una scrivania imboscata è già un ottimo traguardo ;o),prosegui così!!!
E ti ammiro, credimi..hai affrontato da vera dura (quando il gioco si fa duro, etc etc)il passo decisivo.
Mancherò per un pò, credo,dato che giovedì mi farò tagliuzzare il primo occhio con il laser e dopo una settimana toccherà all'altro(pensiero repentino:meno male che non sono una mosca con cento occhietti..brr) e quindi ritengo niente pc o quasi per un pò.
Ma sappi che ti son vicina.
  Alle 4:30 PM Blogger Tengi ha fatto una pausa per dire:
Leetah: meglio, ne guadagni in salute! :-)
Black: grazie mille! A te buona operazione e buona convalescenza... ti aspetto prossimamente su questo schermo... :-)
  Alle 5:31 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Beh..com'è vero quanto scrivi..
In bocca al lupo Tengi..
Son sicuro che ti ambienterai benissimo nella nuova sede lavorativa..
A presto..
  Alle 6:56 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Ma non fa un po' impressione leggere cose che credevi fossero solo tue e scoprire che ci sono almeno trentasette persone a te sconosciute che pensano provano e fanno le stesse identiche mosse?
Soprattutto quella storia dei due collant. Impressionante.
Ma i 45 minuti di metropolitana dove caspiterina ti portano? Credevo (ingenua) che 45 minuti bastassero per portarti dall'altra parte di Milano e più ancora.
  Alle 7:28 PM Blogger Tengi ha fatto una pausa per dire:
I mminuti cronometrati sono 35, avevo esagerato. La tua impressione Annalisa è corretta: nel mio caso si tratta dell'altra parte di Milano, anzi, di più ancora! :-)
  Alle 11:21 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Che bella che sei.
Mi sono innamorata di questo post. *_*