giovedì 30 novembre 2006

L'amante

Il bigboss ha l'amante, conosciuta in un cento benessere di Bressanone dopo una settimana di relax pagata dall'azienda, ovviamente.
Lei è di Torino e se prima il capo si faceva vedere qualche volta il venerdì, adesso il giovedì sera prende e parte e lo rivediamo il lunedì dopo essersi sollazzato l'amante per benino. Ha ufficialmente testato il Viagra e ne è abbastanza soddisfatto, almeno finchè il cuore (imbottito di un paio di bypass) regge.
E fin qui niente di grave, voglio dire, niente di così sconvolgente. Ma una domanda vorrei porgli:
vabene che sei fissato con il lavoro... ma devi passare tutti i pomeriggi un paio d'ore a raccontarle quanti contratti hai preso nella mattina?
Poverino. Baci.

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mercoledì 29 novembre 2006

Del senno di poi son pieni i cestini della carta straccia

Il nostro capo se ne sta andando. Dimissioni del capo.
Quando era in carica, per tutti era uno str**o. Non ci caga mai, non c'è mai quando si ha bisogno, non ci dà indicazioni, peggio di così non ci poteva capitare...!
Adesso che se ne sta andando, e che è già noto il nome del successore, ecco che l'opinione comune vira sensibilmente verso il nostalgico. Però dai, è una brava persona alla fine, tutto sommato quando lo chiamavo se poteva una mano me la dava, comunque un po mi dispiac...
Paura del nuovo che avanza?

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lunedì 27 novembre 2006

Un anello è per sempre

Collega Nerd (finto meravigliato, con fare ammiccante studiato ad arte): "Tengi ma tu porti un anello al pollice della mano destra!.."
Tengi: "...si...Perchè?" Ti prego fà che non sia una discussione impegnativa, stamattina non ce la faccio a mettere in fila due parole
Collega Nerd: "Ho letto su una rivista... sai cosa dicono che significhi portare l'anello al pollice?"
Tengi (fingendo interessamento): "No, cosa dicono che significhi?" Dai dimmelo e la facciamo finita che non c'ho voglia
Collega Nerd: "mmm... Eh eh... vuol dire che hai voglia di fare sesso..."
Tengi: "Ma daiiii??? Non lo sapevo!!! Ma che cosa curiosa!!!" Si, magari con te...
Non sapevo di aver osato così tanto col mio anello... ScandalosaTengi

Domani arrivo con al dito l'anello stimolante della Durex, quello di cui fanno la pubblicità in questi giorni in TV (in fascia protetta peraltro, ma questa è un'altra storia...)

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The Polish driver

I work in a transportation company, in Export Dept. Some months ago, a Polish truck reported in our office to load some stuff. Nothing in Export Dept (me) knew about that service. The driver, approx 20 years old, thin, blonde, a tipical Polish man, arrived in our office after a long trip in Germany, France, Spain and his smell was not exactly like a flower. He smelled sour, to be sharp. My dear colleague, immediately after his entrance in our office, escaped disgusted. I do not know why but I felt after that, a deep feeling with the driver. I can assure you that I prefer to share my office with a stinking boy instead of my dumb colleagues!
So, while I was searching for his file, I offered him a coffe, some biscuits and - obviously - the chair of my crazy colleague in front of me, so he was able to pollute all her desk. I'm a bastard asshole, I know, but I need to take my revenge sometimes!

"Unfortunately" after a long research, we understood that the shipment was not in our warehouse in Milan but in our warehouse... in Rome: our office forgot to send us the liftvan and it was lying there with the Polish here. Then, after 10 calls all over the Europe, the poor Polish guy had to stay in Milan 'till the shipment arrived in our office: not less than 2 days. And he had to sleep in the truck! Without washing! Perfect! I was absolutely happy, not because I was in love for him... but just because every day he had to come in my office to work a while (make calls, fax, waiting new instructions...) and my colleagues took the door. Alone in the office, what a perfect feeling!

After 2 nights in the cabin, the stench grew up and the time out of the office of my colleagues, grew up accordingly: not less than 1 hour! Oh, thanks my Polish friend, I know now what's the freedom! Finally, goods arrived from Rome and my blonde friends left for Warsaw...
Sometimes, when my colleagues are particular boring, I remember (and lament!) the smell of my small Polish friends...

Kisses,
LCL
PS: this post is dedicated to our NZ friend!

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venerdì 24 novembre 2006

La crisi: ipoglicemica o neuronale?

Questo è il resoconto di quanto è successo stamattina all'asilo dove la collega solita porta il pargoletto.

"Questa mattina ci ho messo 2 ore per svegliarlo e dopo, non ha fatto colazione.
All'asilo non gli date la pappa fino alle 10 - dico, alledieci! - quello mi sviene, ha fame. Ha fame. Ha tre anni, come fa a tirare fino alle 10 senza avere mangiato niente? Le 10! Solo mezzo biberon il piccino ha bevuto. Io come faccio?
ME NE SBATTO LE PALLE DELLA ASL! Non me ne frega niente se non si può dare da mangiare al mio bambino perchè la Asl non vuole! DEVE MANGIARE! Non mi dica di non stare calma, perchè io DEVO essere nervosa, senò lei non mi ascolta. Alle 10 il pane? Non ci arriva alle 10, lui! Ah, ma se mi sviene perchè mi va in crisi ipoglicemica e mi chiamate sul lavoro perchè devo andare a prenderlo in ospedale e me lo avete sbattuto sull'ambulanza, io vi denuncio! Sì perchè in questo asilo non c'è neanche il dottore!

Non avete capito bene, forse. Non ha mangiato stamattina. Non riesce a tirare fino alle 10 con mezzo biberon. Adesso le lascio un pacchetto di cracker e glieli da verso le 9, 9.15.
Come non può darglieli! Vabè, dai, quelli della ASL mica usciranno proprio mentre lei da il cracker al mio bambino! Non me ne frega degli altri bambini che vogliono il cracker anche loro! GLIELI DEVE DARE DI NASCOSTO!
Allora vabene, presto fatto: VI DENUNCIO!"

Naturalmente adesso è incazzata nera con le maestre ("e meno male che non c'era quella che mi sta antipatica"), con la suocera, con il capo, con il collega (non io), con il marito. E con il bambino che non ha mangiato, naturalmente. E quando è incazzata, racconta a tutti i colleghi che entrano nel nostro ufficio quanto è accaduto, in una sorta di rielaborazione del lutto.

Pregate per lei, perchè fra poco le pianto un cazzotto in faccia. Baci.

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giovedì 23 novembre 2006

I vestiti dei colleghi (maschi!)

Visto lo scadere maschilista dei post del mio socio, voglio scrivere una volta tanto - sperando che non sia l'ultima! - di Amenità d'Ufficio Femminili.
Care amiche/colleghe, come vorreste che fosse vestito il vostro Collega Uomo ideale? Come preferireste che vi sfilasse davanti mentre telefona, discute di preventivi, o si china a raccogliere un foglio? Una volta tanto, cavalchiamo noi donne l'onda del maschilismo e guardiamo subito al sodo!!!! Ecco come la penso io:
Tipo Tengi 1: giacca/cravatta. Io non gongolo particolarmente nel vedere l'uomo in giacca e cravatta, ma devo dire che a volte questo tipo di abito FA il monaco. Non so come ma per qualche collega in particolare ritengo che l'abito, la camicia e la cravatta, possano dare quel valore aggiunto in più rispetto alla normale abbinata pantalone-maglione. Tanto che li guardo con più interesse quando arrivano vestiti così...La camicia poi, parliamone. Qui da me va un po' di moda quella di sartoria fighetta, con le iniziali ricamate... mah. Chissenefrega delle iniziali dico io, tanto lo so già come si chiama il proprietario!!! In più, il modello sartoriale più diffuso è quello base, tinta unita blu e nient'altro, a parte la scritta A.F. A questo punto, meglio un modello prèt-à-porter ma particolare, no? tanto il prezzo di un modello base sartoria credo sia lo stesso di un buon modello non-sartoria. .. Ah, dimenticavo! Cari colleghi: sotto la camicia... mettete qualcosa, please! Vedere la panzetta che spunta tra un'asola e l'altra a me fa proprio passare la fame!!! Panzetta sì, ma fuori orario lavorativo!
Tipo Tengi 2: lo sportivo che "fa figo ma non impegna". Ragazzi. Come ve lo devo dire che per fare lo "sportivo" ci vuole a) il fisico e b) lo stile??? Con fisico non voglio dire che bisogna essere palestrati o abbronzati, occhio. E' che riuscire ad essere sportivi, ma allo stesso tempo fighi e attraenti, non è così facile, perchè si rischia a volte di essere solo squallidini o un po' sfighengi... Quindi no ai maglioncini con la cernierina color grigio topo, no alle camicie a quadretti stile mio-zio, si ai pantaloni sportivi ma con cautela... pantaloni o jeans morbidi stile cargo con le tascone? Mmmm sono rischiosissimi, attenzione... e poi, in questo caso ci vuole il fisico nel vero senso della parola... e più che fisico, ci vuole un bel culo. Mi spiace ma ve lo devo dire.
Tipo Tengi 3: lo "animalo". Presente la pubblicità della coca-cola col fattorino che entra tutto sudato? Ecco. Lui. Lo compro. Peccato che questo tipo molto spesso non sia un collega bensì 1) il corriere che arriva col giubbotto e pantaloni blu col casco in testa e con un bel "pacco" per qualcuno che purtroppo non sei tu 2) il ragazzo (a volte con l'orecchino stile rapper) che viene a ripararti il PC e che ti "cambia la scheda madre" e tu sei lì che gli chiedi di tutto "che cos'è questo? e quello? ah, la memoria RAM..." anche se non te ne frega nulla, giusto per tenerlo lì un po' di più...uaz uaz 3) quello che fa le consegne dei fusti di birra al bar... Ah, un post scriptum sui baristi fatemelo fare: Mi piace un sacco quel grembiule lungo che hanno qui a Milano... mi sa che lo faccio indossare anche a qualche collega in pausa pranzo!

Fatemi sapere cosa ne pensate, che l'argomento mi interessa!

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I vestiti dei colleghi

D'accordo, vabene. Torniamo a parlare d'ufficio e di ciò che gira intorno (e dentro sopratutto).
I vestiti dei colleghi. A prescindere dalla dirigenza e dal commerciale vestiti con il solito palloso abitogrigiconcravattaapallini nella nostra azienda girà un po' di tutto.
La pazza, cioè la dirimpettaia, in questi periodi un po' freddini indossa un sexy gilerino trapuntato dell'Iper dove il marito lavora: il classico blu scuro con ad altezza seno sinistro il logo quadricromico del noto supermercato. Se non fa freddo, si limta ad una divertentissima felpa di Topolino e la pelle lattea risalta brillantemente quando indossa quelle camicine a quadrettini piccini stile tovaglia di osteria.
Quella a sinistra, stamattina si è presentata in ufficio con una borsetta a forma di cane. Sembra comoda, ma pare che appena si bagna, puzzi. Di solito si veste elegantemente a dire vero, ha un bello stile, ama il cachemire. Le ho visto addosso un tailleur di cachemire e non scherzo, io non credevo neanche esistessero. Oggi ha i calzoni un po corti se devo essere sincero, e le calzine di spugna bianche basse non sono molto belle, ma è un'eccezione.
La centralinista, 50 anni ma con un fisico da ventenne, oggi ha al collo un pendaglio a forma di albero di Natale grosso così e lo terrà fino all'Epifania (che tutte le feste si porta via). Il tocco di classe sono le scarpe argentate e nere stile pilota su una minigonna da battona della Cassanese, meno male che se lo può permettere. Di solito ha uno stile davvero interessante dove per interessante intendo particolare e non monotono.
Quell'altro dell'ufficio di là penso che abbia gli armadi come Paperino: aprendoli trova decine di capi d'abbigliamento tutti uguali, jeans e Lacoste. O sono gli stessi (ma non puzza, almeno dai vestiti) o ha un servizio di lavanderia davvero efficiente che nottetempo gli fa trovare il capo lindo e pinto pronto per l'indosso. In realtà la suocera non fa altro che regalargli sempre gli stessi vestiti. Poverino.
In ufficio contabilità, c'è la nana bassa. Alta così, no, di meno. Larga così, no, di più. 50 anni ma che ne dimostra 60 e se ne sente 25. Nessun problema se la sua sensazione si limitasse ad esternare positività et allegrezza, purtroppo questa sua non accettazione dell'età galoppante, si riflette anche sul suo modo di vestire. Ed ecco che le lardose cosce sono coperte da minigonne in jeans e il prorompente seno straborda da succinti top. Quando poi salta fuori anche il "pancino" a quel punto non me la sento di passare nessuna pratica a quel reparto: rimando al giorno successivo.

Cercherò di portare testimonianze fotografiche, baci.

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Per la Tengi e il suo mondo perfetto

Ecco, così sei contenta. E, per chi capisce, -d a tutti.

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mercoledì 22 novembre 2006

SCLERO!

 

Un vero uffico con la U maiuscola!

Ecco, è calata la mannaia censoria della socia fascista. Mi tocca emendare da ogni riferimento sessuale le foto delle mie colleghe agognate: perfetto, facciamo finta che in ufficio ci si diverta, facciamo finta che il mondo sia tutto fiorellini e cagnolini sorridenti, facciamo finta che le colleghe siano tutte carine, simpatiche e che i capi sono amiconi.
Tengi, scendi dalle nuvole!

Baci,
LCL

PS: questo il vecchio post.

Lo so che Tengi si arrabbierà con me, ma io vorrei che il mio ufficio fosse più vivo e vivibile... è un problema di colleghe, fondamentalmente. No?

Baci,
LCL











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Latitanza

Ormai due giorni a settimana - ad andare bene - entro in ufficio non prima delle 11 e uno direttamente non vengo. Aria di dimissioni, di scazzo e - a dire il vero neanche molto da fare in ufficio. La mezza giornata la passo a scegliere il nuovo sfondo del desktop, l'altra a finire l'ordinaria amministrazione. Noia mortale.
Le colleghe, naturalmente, non mi chiedono più neanche dove vado nè cosa faccio e sorridono felici quando vargo la soglia dell'ufficio. So benissimo che alle spalle commentano maligne e si lamentano con il capo. Il capo, che non può neanche licenziarmi perchè l'ho già fatto io, può andare tranquillamente a fare in cu*o e se osa dirmi qualche cosa proprio non mi presento neanche più. Sono sicuro che poi le colleghe non riderebbero poi così tanto. Il ragioniere, quello dell'amministrazione, è tutto contento se utilizzo il mio monte permessi perchè a dimissioni completate non me le deve pagare, il mortaccione.

E poi, secondo voi, mi invitano alla cena aziendale? Baci,
LCL

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lunedì 20 novembre 2006

Alcolisti anonimi

Perfetto.
Sono reduce dall'ennesimo party aziendale. Se avete letto il blog nel passato, sapete anche come funzionano qua dentro. Il risultato è sempre quello: una mezza ciucca che ritarda i riflessi di tutti colleghi, me in primis. Al terzo bicchiere di brachetto un bel sorriso compare sul mio viso.
Evviva l'amore!

Baci,
LCL

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Il dado è tratto

E' ufficiale: le sòle peggiori, i lavori più pallosi a me arrivano sempre e solo di Venerdì.
Venerdì POMERIGGIO, per la precisione.
Why?

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venerdì 17 novembre 2006

Musica in ufficio: la campana di LCL

Cari tutti,

in effetti in ufficio - almeno nel mio spazio - sono un po' fascista: me ne sbatto le palle di quello che succede intorno a me. Le pratiche sono mie e le gestisco io, la scrivania è mia e la gestisco io, l'aria intorno a me è mia e la gestisco io, inquinandola con la mia musica.

Attualmente mi sto ascoltando Mercan Dede, musica techno turca e le care colleghe non sono molto contente. Sempre meglio dei Mana, forse. O forse no. Non so. Riesco ad accativarmi almeno una delle due quando metto su il buon Renato Zero ma vorrebbero uccidermi quando passo la buona musica classica di una volta: certo, non posso pretendere comprensione da chi ascolta Giggi D'Alessio e Ricky Martin...

Ogni tanto la centralinista mi richiede Lifegate radio, alcuni giorni è perfetta ma nei giorni cupi di Novembre - tipo oggi - il Guccini è compagno durante tutto il giorno. Ogni tanto odo qualche sbuffìo ma faccio bellamente finta di non sentire e mi tramuto in una foca in grado di tapparsi le orecchie quando entra in acqua.

Vado ad alzare il volume, baci,
LCL

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giovedì 16 novembre 2006

Musica in ufficio

Fortificata dal ritorno di LCL, ho ripreso vigore e sono pronta a scrivere di nuovo. E scrivo di musica. In ufficio, ovvio.
Ho già forse accennato al fatto che qui da me le policy aziendali in merito allo svago (Messenger, Skype, downloading col Mulo o con il Limone ecc ecc) non sono particolarmente restrittive. Lo stesso dicasi per la riproduzione della musica. Oddio, so che ci sono certi posti di lavoro stile Open Space pieni di Creativi (ma chi sono poi?) in cui la musica è obbligatoria e in filodiffusione in tutta la stanza, giusto perchè fa figo e giusto perchè le menti creative si sa ne risultano meglio ispirate.
Qui da me non si arriva a tanto, forse perchè non siamo creativi (o almeno non al lavoro ma in altri posti sì, uaz uaz!). Qui da me vige la cuffietta. Si, ogni tanto, un po' di nascosto e un po' no, accade che qualcuno si sfracca nelle orecchie i suoi bravi auricolari e ... sogna!

Come Picasso, ho passato i seguenti periodi:
  • Buddha Bar (luuuuunghi pomeriggi meditativi)
  • ColdPlay (na palla... quasi meglio lavorare)
  • Robbie Williams (ma giusto perchè mi piace lui)
  • AfterHours (se pensi che hanno 40 anni e stanno ancora a fare li regazzini!)
  • Musica Lounge o da aperitivo: Royksopp, Tosca (siamo pur sempre a Milano, che ci volete fare...)
  • Il Duca Bianco David Bowie d'annata (moooolto apprezzato)
  • Gorillaz (stavo in fissa al ritorno dalle vacanze)
  • Black Eyed Peas (oba oba oba....!)
  • Alberto Fortis (straaaaani gusti, ma so che non sono l'unica!!!)
  • Cremonini, Mondo Marcio, Audio 2 (grazie al mio pusher di CD masterizzati aggratis del bar qui sotto... selezione eterogenea ma non del tutto male)
  • varia musica Indie - Baustelle, Non voglio che clara, ecc - (grazie alla mia pusher di fiducia che con queste cose ci lavora, beata lei...)

E voi? Cosa ascoltate, come siete messi?

Per quanto riguarda la situazione attuale, sappiate che ieri ho fatto un viaggio in macchina con un collega cantando a squarciagola l'ultimo della Pausini!!!!!!!! (comprato da lui, non da me, almeno quello!!!)... Un viaggio ha senso solooooo senza ritorno se non in voloooo...

Vi prego qualcuno mi uccida.

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Il ritorno

Eccomi qua!
Mi sono emozionato nel vedere che i nostri fedeli lettori e in primis la mia partner bloggistica Tengi avverte la mia mancanza.

In realtà sono stato ammalato un paio di giorni: il primo sono andato a Venezia alla Biennale e il secondo sono andato ad un convegno la mattina e il pomeriggio un salto in banca e poi dal dottore per avere i 2 giorni di malattia. Ottenuta, con una recitazione degna della Tengi (eggià perchè la Tengi è diplomata attrice), la carta attestante la mia malattia, ho preso il treno per andare nella gelida Bergamo a vedere l'amichevole Italia - Turchia, settore ospiti turchi, naturalmente.

Sono sempre di corsa... spero di non ammalarmi sul serio!

Baci,
LCL

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martedì 14 novembre 2006

Orfana Tengi

Sono orfana del mio socio LCL.
Ma dove c...caspita è finito?
In Messenger non compare, il telefono è spento...

Oddio!!!
Starà mica LAVORANDO?
... mi crolla un mito...

Per LCL: se non ti fai vivo indico un concorso e mi trovo un socio che mi sottoscriva di stare al cazzeggio 7 ore su 8 e che si prodighi per non lavorare!... Non voglio più delusioni...

Tengi in the sky with diamonds

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lunedì 13 novembre 2006

In pillole: loffa a tradimento

Tradunt, ovvero
dalla tradizione orale si riporta il seguente fatto.

Una segretaria fu chiamata improvvisamente dal capo nell'ufficio di lui, ché vi era un gran bisogno di lei, ché si doveva provvedere quanto prima alla redazione di un documento molto importante.

Lei ovviamente accorse, tempo di giungere da lui, tempo di alzarsi dalla propria scrivania e percorrere quei dieci metri che la separavano dall'ufficio del gran capo.

Data l'urgenza della richiesta, la porta fu aperta da lei senza preavviso, lei che subito fece per avvicinarsi alla di lui scrivania, ché tempo da perdere non ve n'era...

Lo trovò con sguardo aggrottato, lo trovò intento a leggere qualcosa, lo sguardo basso e un po' colpevole sui fogli... "Mi ha chiamato? Eccomi."

"Nnnnno, niente niente, vai pure, ora sono impegnato, ti chiamo io dopo!"

E perchè? Prima tanta fretta e ora...
Oddio che è sto odore?
Explanatio: Il capo aveva sganciato una scoreggia mefitica tale da stendere un mammut, e disperato aveva cercato di far uscire la collaboratrice dalla stanza prima che la flatulenza le giungesse alle nari, rimandando l'incontro a dopo, tempo che la perturbazione lasciasse gli Appennini.
Tutto inutile...

Lei aveva sentito bene, capito tutto, e tempo di uscire dalla stanza lo aveva già raccontato al mondo.
Tanto che ora si tramanda questo episodio ai posteri.

Moderne Odissee d'Ufficio.
Omero

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mercoledì 8 novembre 2006

I cartelli dell'ufficio: testimonianze.

In riferimento all'articolo "I cartelli nell'ufficio" del 31 Ottobre scorso, ecco alcune reali testimonianze dei succitati cartelli...




Baci,
LCL

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Il suo nome era Narcoletti Gino

Il suo nome era
Narcoletti Gino
ma lo chiamavan drago
gli amici al bar del Giambellino
dicevan ch'era un mago.

In questa colorata sarabanda ch'è il mio ufficio, non poteva mancare il Narcoletti Gino.
Tipo tosto, il Narcoletti, milanese doc, e come posso non associarlo alla ballata di Gaber?
Io me lo vedo 30 anni fa il Narcoletti sulla Lambretta, che passava a prendere sottocasa la sua Marisa per andarsene al cinematografo o a passeggiare sui Navigli, quando ancora erano puliti al limite che ti ci potevi specchiare dentro...

Me lo vedo proprio... e ora?
Ora è tornato al bar, il Narcoletti Gino.
E' tornato in ufficio, qui da noi, dopo qualche mese di assenza e vent'anni in più sulle spalle.
Forse i suoi amici "quando parleran del Gino diran che è un tipo duro".
Forse, non lo so.
Io lo vedo con la coda dell'occhio. Sento il lieve sfrigolio del suo computer che macina dati. So che al momento non ha molto da fare qui in ufficio.

E ogni tanto vedo che gli ciondola la testa, al Narcoletti. Non so se si appisola per qualche istante o se dorme proprio. Lo capisco.
I pomeriggi sono lunghi qui, forse passavano più veloci, con gli amici, al Bar del Giambellino.

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lunedì 6 novembre 2006

Pour parler

La Tengi è ancora in giro per il mondo, poverina. La spremono come un limone è non può postare sul sito, che ne risente. Poi ci torna stressata e inacidita come una zittellaccia d'ufficio.

Per mia esperienza, a dire il vero, le donne colleghe sono meglio "single" che madri. Almeno le prime passano il tempo a (s)parlare di altri (che siano vip, colleghi o gente comune)... le altre commentano il colore degli escrementi della creatura e mentre bevi un caffè non è molto piacevole.

Ah, un'altra cosa: son tutte mamme coi figli degli altri...

Baci,
LCL

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