mercoledì 31 gennaio 2007

Commessi a Pezzi

La mia attitudine al cazzeggio mentale mi spinge ad indagare con solerzia su quelli che sono i fantomatici "altri" mestieri che nulla hanno a che vedere col pianeta ufficio e relativi satelliti (PC, scrivania, colleghi, mail ecc…). Per capirne di più, oggi ho con me un ospite, un bel personaggio. Osservandolo mi sembra un po’ emozionato. Lo capisco, d’altra parte è il primo ospite ufficiale di Pezzi. Cominciamo…

Ciao!
Buongiorno a tutti…
Non essere timido! Siamo tra colleghi. Siamo per antonomasia gente simpatica. Raccontaci, che lavoro fai?
Sono responsabile di un negozio di abbigliamento femminile a Riccione.
Wow! Che bello! Ma… che hai oggi? Ti vedo un po’ sciupato: stai poco bene?
No, sono solo reduce da un pomeriggio di saldi. Quando vedete la scritta 50% voi donne non capite più niente! Siete senza pietà…
A parte il periodo dei saldi, normalmente come sono le donne quando comprano?
Le donne? “Pugnettose”, mi asciugano. A quanto mi dicono, gli uomini sono meno complicati e più rapidi nell’acquisto (a meno che non abbiamo la moglie al fianco!)
Com'è lavorare a Riccione?
Piacevole, ma stancante. Il mio negozio ha 4 piani di scale, da fare minimo 30 volte al giorno.
Che megastore! Dacci una dritta su cosa andrà quest'estate…
Senz’altro, top e abiti a fascia.... le spalline sono da buttareee!
Pare proprio che dovrò depilarmi le ascelle. E gli accessori?
Ora mi cogli impreparato... per esempio, per questo inverno si diceva che sarebbe andata tanto la borchia “cattiva”, ma io non l'ho vista, ho venduto molto di più le Piume di Marabu.
Altre tendenze riccionesi?
Per l'estate, il nudismo sempre e comunque. Perchè qui più sei svestito e più pensi di fare tendenza. Questo perché la gente che viene qui si sfoga, e si mette a fare cose che di norma non fa. Chi viene qui si toglie la maschera di tutti i giorni e ne indossa un’altra più colorata e trasgressiva.
E tu?
Io mi godo lo spettacolo senza pagare il biglietto!
Parliamo della tua attività: le tue clienti preferite?
Le figlie…senza mamme. Finalmente libere, comprano quello che vogliono (spendono poco però). Le mamme tendono a consigliare gli abiti che avrebbero indossato loro a 20 anni, quindi cose un po’ demodè. Le litigate figlie/mamme che ho visto!
Le clienti peggiori?
Uh! Quelle che arrivano griffate Gucci, Prada, Dior, scelgono una Tshirt da 40 euro e mi chiedono pure lo sconto, sostenendo che da Gucci hanno il 60% di sconto sulla collezione piena!!! Impossibileeeeeee!
Le facce di tolla insomma. Clienti straniere ne hai?
Qui la straniera per antonomasia è la russa! Ce ne sono di due tipi. Russe angoscianti: ti impegnano 3 ore per una maglietta che poi non comprano, e appena volti gli occhi vanno a mettere le mani nella vetrina e te la smontano. Odioooooooo!!!!!!Russa simpatica: ti fa diventare pazzo ma alla fine compra, eccome! Dietro concessione tax free. Ovvio.
Senti ma è vero che voi commessi paraculi quando a una il vestito le sta stretto le dite che tanto la stoffa cede e quando a una il vestito le sta largo le dite che lavandolo poi si stringe?
Ma è vero che la stoffa cede! Insomma la perfezione non esiste! Ognuno accetti i propri difetti e si prenda la responsabilità di indossare i vestiti anche se non calzano perfettamente. L'importante è essere a proprio agio… Comunque, se proprio devo vendere mando avanti le altre commesse che sono più ruffiane di me… ops!
Quindi voi commessi non disprezzate le donne dal corpo non proprio “da passerella”, vero??? Dimmi di no!!!
Ma no Tengi, non crollare “a pezzi”! Anzi le donne che sono più pienotte sono delle grandi, se ne strafregano dei luoghi comuni! Le magre-grissino sono di un paranoico! Stress!
Una tua idiosincrasia.
Le clienti pazze che fanno da sole distruggendomi ogni cosa. Vetrine, espositori… Alcune pensano di essere a un mercato o a un self service!
Vorresti urlare quando…
Quando una ragazza prova un vestito, si entusiasma, mi dice "bello, bello!”, poi arriva il moroso, che non ne capisce nulla, e dice "secondo me ti fa vecchia". E lei si fa convincere, quando invece stava benissimo!
C’è gente che ti pezza i vestiti con l’ascella?
Proprio tu me lo chiedi?
Fanculo. E beh, cosa ne fai del capo pezzato?
Arieggio et voilà, risolto. Ma non sotto i saldi. Sotto saldi, mi spiace, vi pigliate tutto così com'è!
Il marito in negozio?
Si siede sul divano col giornale, ogni tanto alza gli occhi e fa: “carino”.
Le giovani donne che arrivano col gruppetto di amiche?
Argh! Quando una ragazza viene con le amiche è partita persa. Io sto zitto e le faccio sfogare. Ho imparato che è inutile metterci il becco. Ogni consigliera vuole dire quello che pensa, ciascuna la pensa in modo diverso, e alla fine si conclude che è meglio pensarci ancora un po’…
Strano ma vero.
C'era una che per ogni abito che provava usciva dal camerino e faceva le mosse da lap dance, appoggiandosi in avanti al bancone della cassa, ancheggiando, dimenando i capelli. Il bello è che il marito manco la cagava.
E faceva bene! Hai mai vissuto situazioni di pericolo?
Una straniera a cui ho venduto un abito, e che torna dopo qualche giorno pretendendo indietro i soldi. Al mio rifiuto, si ripresenta con un uomo grosso e cattivo e che sostiene di essere un politico della repubblica ceca. Grida che se non gli ridò i soldi mi “sputtana”. Alla fine persino la mia capa in azienda si è cagata addosso e l’ho accontentato.
Capirai, cosa poteva fare, coinvolgerti in un sex-gate? A proposito, arrivano da te le donne con l’amante?
Di brutto!!!! E poi chiedono anche un sacchetto anonimo, in modo da non doversi trovare a giustificare la spesa nel mio negozio.
Quindi gli amanti pagano?
Si, si! Abbiamo avuto qui per dei mesi l’amante del nostro idraulico. Quando lui veniva per riparare una perdita, nel contempo saldava il conto di lei.
L’idraulico! Un vero evergreen dei luoghi comuni! Ma tu vesti anche i transex?
Ogni tanto vengono, si. Ma solo per fare due chiacchiere. Mi parlano dei loro trapianti di capelli…
E per finire, un po’ di gossip. Un personaggio famoso alla mano che hai incontrato in negozio?
Maddalena Corvaglia. Gentilezza e cortesia fatte a persona.
Forse non è ancora così famosa per potersi permettere di essere stronza. E la più arrogante?
Loredana Bertè. Ha pure rifilato una sberla ad una delle commesse.
Quella che ti ha fatto più piacere incontrare.
Elisa! Anche se l’ho riconosciuta dopo averla servita, mentre stava uscendo.
Ultima curiosità: qual è l’oggetto di culto per voi commessi di Riccione?
La Carta Nera! Quella che pesa come il piombo ed è più spessa di tutte le altre. E’ senza limite!!! Il top delle carte di credito. Quando la vedo riunisco tutti davanti alla cassa e l’adoriamo tipo totem.

Su questo blog è stato più volte menzionato il prototipo del "bagnino di Riccione": ci puoi parlare di questi ragazzi muscolosi e aitanti che si risvegliano d'estate dal letargo per tirar su le turiste straniere...
Ah ah ah! Ma dove siete rimasti??? A “Sapore di mare”? A “Rimini-rimini”?? Ma non esiste, è pura utopia!!! Sono tutti ciccioni e gonfi, con la scritta “salvataggio” sulla maglietta che si allarga a dismisura…
Ah ah ah!

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martedì 30 gennaio 2007

Salvagente

Dai discorsi che sento in giro, seguendo le mie personalissime elaborazioni mentali, deduco che l'unica cosa che ti fa andare avanti giorno per giorno e che ti rende in grado di passare una vita intera in ufficio, è il pensiero che un giorno o l'altro riuscirai ad andartene e che non passerai tutta la tua vita in un ufficio.

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Maschilismo senza limitismo

Dicevo che non ho il dono della risposta pronta. E che vorrei averlo per zittire certi elementi che si permettono di farsi uscire dalla bocca le peggiori cazzate.
Come quel cretino che in mezzo ad una riunione, piena di Pezzi Grossi (non so ancora cosa c'entrassi io là in mezzo), col suo maglioncino grigio topo e i suoi pantalonacci di fustagno, diede sfogo al meglio di sè nella classica associazione donne - shopping. Un evergreen.
Riferendosi a me, unica donna presente, nel bel mezzo di un discorso delirante sul mercato e sulla concorrenza, se ne esce con "ad esempio, se io vado in giro ci sono un sacco di negozi di vestiti, che offrono una scelta molto vasta, come Tengi ci può confermare, vero?"
Io l'ho guardato come a dire ma sei scemo, cazzo di esempi fai. E poi io che ne so.

Notai a quel tavolo fior fiori di uomini fashion addicted (camicia con le iniziali, occhiale modaiolo, scarpa inglese), e notai con quanta sicurezza questo stordito prendesse me come esempio di mente abbacinata dalle vetrine, solo perchè ho il nome che finisce per "a". Io che di norma punto solo Zara perchè guadagno un quarto rispetto a loro.

Inutile dire, ingegnere. C'era bisogno di specificarlo?
No. Gli ingegneri si dividono in due categorie:
1) Nerd irrecuperabili (il 92%)
2) Gli Strafighi (il restante 8%)
Tertium non datur.

Odio. Che tu possa avere solo il 15% di benefit quest'anno.
Il capo del personale perdona. Io no.

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lunedì 29 gennaio 2007

Asilo Mariuccia

Litigata fresca-fresca delle 9.17 del lunedì, tra la Semi-Capa del Personale e La Valchiria della Reception, culminata nelle seguenti battute:

"Sei una strega, strega, strega!" (Piglia la porta e ... Sbam!)
"Ignorante..."

... sta' a vedere che queste due iene mi distolgono dai miei pensieri sui dottori! (vedi post precedente...)
Oggi è lunedì, fate voi. Ora di mercoledì siamo alle mani in faccia! Hi hi hi!

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Dottore mi ausculti

No, perchè, ve lo devo assolutamente dire.
No, perchè, è stata una rivelazione.
No, perchè, venerdì ho preso qualche ora di permesso dal lavoro per una visita ospedaliera.

E così, mentre ero in sala d'attesa ed osservavo il viavai, ho realizzato per la prima volta quanto possa essere tremendamente sexy la divisa da medico!
Oh si, ragazzi, credetemi. Non sono pazza. Ne esistono di due tipi, di divise. Una che contempla pantaloni verdi e camice bianco. L'altra, presumo da indossarsi in sala operatoria, totalmente verde, con la casacca a maniche corte e... lo scollo a V. Oddio, quello scollo a V...
E ai piedi, i mitici zoccoli del Dottor Sholl's. Che seppure rappresentino il peggio del kitsch, in ospedale hanno il loro perchè. Completano la tenuta da dottore con un gradevole tocco fetish.

Pensiero stupendo rubato alle Ore d'Ufficio...
Scusate vado un attimo a sciacquarmi la faccia.
A tutti voi, un bollente lunedì.

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venerdì 26 gennaio 2007

Nippo-Tenji

Sono in pochi a non sapere della mia smodata ed insana passione per la cucina giapponese e per il pesce crudo (è anche per questo motivo che spesso mi paragono ad una foca... oink! oink!). Telefonata di stamattina al ristorante, perchè ieri sera - ubriaca di sakè - mi sono dimenticata là l'orologio:

Scusi ieri sera sono stata a mangiare da voi e ho lasciato il mio orologio sul tavolo
sii
L'avete trovato???
sii
Oh, bene! Allora passo a riprenderlo... se ce la faccio anche stasera
sii
Eventualmente domani a pranzo?
sii
Ecco bene, io mi chiamo Tenji, così vi ricordate il nome e non lo date a qualcun'altro, l'orologio
sii
A che ora aprite domattina
sii
No, dico, a che ora posso venire
sii
...ehm... voglio dire se vengo per le 12 va bene?
sii
...vvvva bene... allora Tenji, orologio, domani, dopo le 12
sii

Ho un po' d'ansia...

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mercoledì 24 gennaio 2007

Fomenta tu che fomento io

Oggi sono in vena di buttare benzina sul fuoco. Non perdo occasione per fomentare l'Odio d'Ufficio che serpeggia latente tra i colleghi, e che attende solo di essere risvegliato.
E la cosa più bella è che scopro che basta pochissimo per far partire la scheggia a chiunque!!!
Al collega che stamattina è arrivato con un po' di ritardo e che per questo si è visto fregare la scrivania dico "Eh, ma proprio lì si devono mettere, al posto tuo? Senza neanche chiedertelo? Ma che stronzi...".
Al collega che sta lottando da anni per avere un'auto aziendale e che ha appena scoperto che l'agognata auto la danno, sì, ma ad un'altra collega, dico "E pensa che lei mi ha detto che l'auto non le serve neanche, che prende la metro!!!"
A me stessa, che in questo momento ho ben due capi che mi danno del lavoro da fare, dico: "Peccato che quando si tratta di ascoltare le tue richieste, entrambi fanno orecchie da mercante. Quindi due capi, per un totale di quattro orecchie da mercante".
Vittime e Carnefici d'Ufficio.

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The acting bunnies!!!

Ragazzi beccatevi questo sito, segnalatomi dal cinefilo (e forse anche un po' cinofilo) Giorgio, cui ormai ho fatto l'abbonamento per un pacchetto di 30 segnalazioni all'anno in cambio di qualche pezzo di focaccia genovese (che paga sempre lui e mangio io!), dicevo questo sito in cui sono offerti i trailer di alcuni famosissimi film in versione roditore!

Durata di ciascun trailer: 30 sec (ci sta giusto giusto tra una chattata con l'amico e una visita al blog Pezzi, birichini!)
Genere: Parodia
Interpreti: coniglietti
Consigliato a: chiunque sia a caccia di svago
Età: da 0 a 99 anni
Note: in alcuni trailer alla fine è proposta la colonna sonora in versione "zigata"

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martedì 23 gennaio 2007

Voglio andare ad Alghero...

E' sempre emozionante quando la pausa pranzo si svolge in compagnia di ospiti esterni, oltre ai soliti colleghi.
Se poi l'ospite è un ragazzo argentino amico di una collega (che ringrazi sentitamente), che di mestiere fa l'istruttore di sub sul mar Rosso, la cui attività lavorativa è quella di far da guida alle immersioni di impiegati in ferie, e magari completare il pacchetto vacanza intrattenendo le gentili signore milanesi a simpatici aperitivi e serate danzanti e notti di fuoco, e se si aggiunge che il suddetto ragazzo è davvero molto molto carino e spiritoso, e se a completare il quadro il ragazzo è tutto abbronzato mentre tu e i tuoi colleghi siete color "verde milano a gennaio", e se per darti il colpo ti grazia quando ti sorride ti mostra una fila di denti bianchi splendenti, beh ecco che cominci a pensare che un altro destino che non sia l'abbrutimento da scrivania forse è possibile, e che c'è qualcuno che la famosa cazzata del "mollo tutto e mi apro un bar sulla spiaggia" la fa veramente, tutti i giorni.
Se poi ti raccontano che sul suo petto c'è una cicatrice frutto di una lotta acquatica con uno squalo nei mari del sud, beh, allora al sogno si aggiunge quel pizzico di avventura che fa sì che lo ascolti rapita mangiando la tua macedonia senza preoccuparti del fatto che come al solito la mela te l'hanno messa dentro con tutto il torsolo.

A volte mi sento come una foca che gioca tutto il giorno a tenere in equilibrio sul naso una stupida palla, e che - oink! oink! - sbatte, sbatte le pinnone quando le lanciano una bella fetta di pesce, ingenuamente felice per qualcosa che non sa bene neanche lei cosa sia.

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lunedì 22 gennaio 2007

Il dono

Ennesima festicciola di compleanno in ufficio fissata per le 16. Sfiga vuole che mi attardi al telefono qualche minuto in più, e così arrivo a festa già iniziata. Apro la porta e me li trovo tutti lì davanti, disposti a semicerchio col bicchiere di plastica in mano, i miei cari colleghi.
Il solito pirla, che è qualche giorno che mi ha preso di mira, si stacca dal coro facendo un passo in avanti, prepara l'uscita ad effetto sbracciandosi manco fosse Proietti, e dà fiato alle trombe.
Il solito Pirla: "Ehi Tengi, adesso non fare come al solito che ti attacchi alla bottiglia, eeeeeh???".
Tengi: "..."
"..."
"..."
("he he he... ma sei davvero simpa... ehm.... no, ti prego, vai a fare un provino per Zelig ti ci porto io in viale Monza, perchè sei un cabarettista nato, sei sprecato qui in ufficio... e allora visto che siamo in vena di sketch io ti rispondo, con altrettanta spiritosaggine, che sei un po' una merdaccia a fare ste uscite, ah ah ah che ridere eh?, e che le figura di cacca davanti a tutti stile Bridget Jones non me le fai a fare a meno che tu non ti chiami Hugh Grant e la cosa non mi risulta, perchè sei solo uno sfigato Nerd ah ah ah, e anche se non ti ubriachi lo sanno tutti qui che hai anche tu i tuoi bei problemini, tipo che è 4 anni che vai dietro alla tua dirimpettaia di scrivania e quella non ti si fila manco dipinto, ah ah mi sto sbellicando, e tu per ripicca le tieni il muso ogni volta che lei va a pranzo con gli altri manco fosse proprietà privata del signorino, si signorino..., ho detto signorino ma sei vecchio come il cucco e ancora non l'hai trovata una che ti consideri e allora forse è il caso che consideri l'idea di darti all'alcol dammi retta è più sano, fai come me, ah ah le maaatte risate, avresti almeno qualche serata felice invece di startene a casa col tuo amico immaginario anzi da solo che manco l'amico immaginario ti sopporta più e ci credo, e credi che il massimo sia sfogarti la mattina con chi ti capita a tiro tipo me, che poi manco lo sai quanto mi sono ubriacata davvero quella sera perchè alle 11 eri già a dormire con l'orsetto di Mr Bean, e lo stesso continui a pigliarmi per il culo pensando sia una battuta spiritosa invece non lo sai ma dopo la 1000° volta che la fai diventa vecchia e allora guarda cambia bersaglio che hai stufato piuttosto pensa a rinnovare il tuo set di cravatte che fanno pena anzichè ferire la sensibilità delle giovani colleghe la cui unica sfiga è quella di lavorare con teeee!!!!!!!... ecco. ").

Non ho il dono della risposta pronta e concisa.
No, no. Decisamente no.

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venerdì 19 gennaio 2007

Un post nostalgico

La pausa pranzo di oggi è stata all'insegna del revival. Sarà che è venerdì, sarà che c'è un sole che vorresti uscire a giocare a pallone, o a fare un giro in bicletta, fatto sta che ci siamo ritrovati a riesumare dalla soffitta dei ricordi tutti i nostri "gustosi compagni" di pomeriggi assolati, quando da bambini ci si concedeva esausti una pausa dopo l'ennesima partita a palla avvelenata.
Ecco il risultato:
I Soldini: una goduria, chi se li ricorda? Una libidine di pan di spagna interamente ricoperta di cioccolato con un "soldino" coniato dalla zecca del Mulino Bianco e incastonato sulla sommità. Il soldino era la prima cosa a venire disincagliata dalle sapienti dita di noi bambini, il resto della merendina veniva brutalizzato in 4 morsi.
I Tegolini: dico i primi, quelli a base quadrata, mica 'sti rettangolini striminziti che vendono oggi!!! Ne avrò mangiati centinaia, migliaia. Avevano il fondo di cioccolata, e quello veniva grattato via per primo; quindi il Tegolino veniva "stegolato" listarella per listarella, senza pietà. Una volta finito, ti rendevi conto che non te lo eri gustato e allora ne prendevi subito un altro!
I Buondì: non l'ho mai amato, troppo asciutto e stopposo... di solito raschiavo coi denti la ristretta isola di glassa con lo zucchero a pezzetti che ci stava sopra e della rimanente spugnetta di pan di Spagna non sapevo che farmene... finiva che ingollavo tutto tappandomi il naso e imploravo mia mamma di non comprarli più.
Gli Yo-Yo: un po' anemici, ma passabili. Se proprio la mamma non aveva trovato altro. In quel caso le dicevi va bene dai ma la prossima volta non te la passo!
I Saccottini/Le Crostatine: i numeri uno su base consumata pro-capite da me e dai miei fratelli. Buoni, buoni, buoni. Non ti stancavi mai... Nei saccottini, grazie al primo morso, potevi creare un pertugio per poi contemplare la caverna delle meraviglie che ti si apriva davanti: pareti di pasta dolce e pavimento di marmellata arancione. I giorni in cui invece li mettevi nello zaino per portarli a scuola, arrivavano all'intervallo tutti schiacciati e spetasciati, ma per fortuna sempre integri. Le crostatine invece mannaggia a loro si sbriciolavano in due miliardi di pezzi e per mangiarle l'unica era rovesciare il contenuto della bustina in un mano e... ahum!!!
La Girella: la mitica. Ne giravano poche a casa mia. E quando c'era, me la srotolavo tutta in un'infinito vortice di infantile sollazzo. La morale è sempre quella.
Le Kinder Brioss: leggere ma con gusto. Da dividere rigorosamente in due metà per leccare la crema/marmellata/latte al centro. Il problema era che una Kinder Brioss la facevi fuori in un lampo... perciò te ne dovevi fare almeno due alla volta. Almeno...!
La Fiesta: appagamento totale dei sensi. Una merenda da adulti, per il non trascurabile contenuto di liquore Curaçao.
La Ciambella Mr. Day: leggerissima e inconsistente, ma buonissima! In bocca evaporava.
Infine questo me l'ha suggerito un collega, io mai visto nè sentito: Il Moretto Fida. Boh.

E per mandare giù tutto, il mitico Billy gusto mela. Un succo annacquato come pochi.

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giovedì 18 gennaio 2007

Per farcela passare

Uffff... ragazzi questi pomeriggi sono lunghissimi! Per farcela passare vi segnalo una serie di trailer leggermente "ritoccati" (e grazie a Gio per la segnalazione):

"Shining" in versione commedia familiare sentimentale
"Mary Poppins" in versione Scary Movie
"Forrest Gump" in versione psico-dramma di morbosità e lussuria
"Ti presento i miei" in versione Thriller psicologico
"Broke BLADE Mountain": storia di una "particolare" amicizia nata sul web

Aggiornamento: Moz ci segnala inoltre questa, una versione di Shining in dialetto catanese, spassosissima anche se un po' ostica (ho ringraziato le mie letture di Montalbano per la comprensione di alcuni termini tipo "cose vastase" o "taliàre".... :-) Invece la mitica Fulvia ci offre la versione di Shining in dialetto perugino (fantastica! Come un semplice bisticcio sui "Pavesini" può degenerare in dramma domestico... ). E' molto comprensibile, basta sapere che "gire" = "andare" "'ndo sè gita" = "dove sei andata"!!!

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La volpe e l'uva

Impiegata A: "Oggi ho una riunione con XXX... adesso che è diventato responsabile mi sta tartassando di richieste"
Impiegato B: "Non me ne parlare non lo sopporto! Altro che responsabile, è solo un gran lecchino!"
Impiegata A: "Sarà anche un lecchino ma intanto è diventato quadro, aumento di stipendio, benefit e tutto il resto. Noi che non siamo lecchini zero"
Impiegato B: "Si! Ma intanto noi abbiamo una dignità".

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mercoledì 17 gennaio 2007

SKIZOFRÈNIA

E se un bel giorno qualcuno coniasse a vostra insaputa un'espressione di tre paroline per descrivere l'idea che si è fatto di voi?
E se questo qualcuno usasse di continuo questa espressione all'interno della propria cerchia di amici o di colleghi più intimi?
E se le tre paroline nuove di zecca risultassero talmente calzanti da appiccicarvisi addosso come un marchio indelebile per tutta la vostra esistenza, identificandovi ineluttabilmente agli occhi del mondo come "Lo Scarica Barile" o "Quella Che La Dà", "Il Malato Immaginario" o "La principessa Sul Pisello"?

Cioè, ho questa ipotesi che mi frulla per la testa e sto diventando pazza. E' un pensiero fisso da quando sono uscita dal lavoro dopo un pomeriggio estenuante. Pomeriggio trascorso nell'altra sede dell'azienda, quella bella, quella dove stanno i dirigenti, quella con le poltrone comode e i ficus in corridoio. Quella dove i dirigenti si danno da fare. Quella dove i dirigenti si danno da fare per far vedere che si danno da fare.
E allora può capitare di sederti di fianco ad una vera donna in carriera e di sentirla urlare al telefono cose del tipo: "bisogna telefonare alla stronza!" "lo so, ma devi parlarne con la stronza!" "che palle, devo scrivere alla stronza!!!" E lei non si preoccupa minimamente di te che stai a due metri e che ascolti e che stai sviluppando una sorta di repulsione viscerale per quel tono e quei modi, un senso di fastidio che si sfoga per quel che può nel dondolìo frenetico della gamba accavallata. Si perché quello che pensi è che forse l’unica colpa della povera "stronza" è stata quella di rispondere male a qualcuno un giorno che non ne poteva più, tartassata da un capo insopportabile e tormentata dal pensiero del fidanzato che l'aveva lasciata la sera prima...

E poi però mentre l'ascensore scendeva mi saliva l'angoscia. Perché io, forse, allora e in quel momento, ero chiamata "la stronza" da qualcuno. Potevo essere "la lavativa" per qualcuno. L'idiota, l'incapace, la repressa, l'intollerante, la mestruata, l'instabile, la trombabile per qualcuno.

Ecco io l'inferno me lo immagino così. Ti presenti di fronte ad una vecchiaccia che ti elenca tutti i nomignoli, aggettivi, perifrasi con cui ti hanno appellato a tua insaputa dall'età di 4 anni (prima no, è delitto). E non sono giudizi passeggeri. è proprio come vi vedono, per sempre. il precisino. la disinibita. il fallito. la cogliona cronica. l'ingenuotto. la menefreghista. lo stratega. l'arido.
In una terribile lista di diabolici epitaffi che no, dici, no! io non sono cosììììì! Il tormento sempiterno di non riuscire a dimostrare che non è vero. Vorresti tornare indietro, e rimediare a quel taglio di capelli, alla linea appesantita, a quella volta che sbadigliavi in ufficio, a quella volta che cristo hai avuto una storia con lui, ma niente vale più. Ormai sulla spalla hai il marchio a fuoco di una vita. La lettera scarlatta che campeggia sulla tua schiena. E tu coglione manco una volta che ti fossi voltato indietro.

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lunedì 15 gennaio 2007

Il MAssanger (V.M. 14) - II tempo

Carrellata su Tengi a spasso per la città e voce fuori campo: Ok, si trattava solo di rumori colti qua e là, di movimenti leggermente sospetti, ma dopo quel giorno ripensai al mio rapporto col MAssanger ripassando fatti e situazioni e, come in uno strano puzzle, tutti i tasselli di quella aberrante esperienza cominciarono pian piano a prender e posto e a dar vita alla vera immagine del MAssanger.
Flashback: Come quel giorno che, senza farci caso, lamentai ad alta voce un dolore alla cervicale, e il MAssanger in men che non si dica si alzò dal suo posto e precipitò dietro di me con l'intento di farmi un massaggio. Il massaggio invero durò molto poco, perchè quasi subito ci tenni a precisare (particolare su occhio sbarrato di tengi) che ehm... il dolore mi era passato, sì, che stavo bene, ops! che avevo una cosa da fare o non ricordo che altro (mai che suoni il telefono, quando serve!). Tuttavia, il massaggio durò abbastanza da permettermi di intuire - e di convincermi col senno di poi - che lui si fosse, come dire, "appoggiato" alla mia schienza (abbiamo pure gli schienali bassi qui, maledizioneeee!) e che vi esercitasse anche una certa pressione...
Particolare su Tengi chiusa nel bagno, le mani a pugno contro le tempie, l'occhio iniettato di sangue: Lo soooo!!! Direte che sono pazza, che mi sono inventata tutto, e vi capisco!!! Mi sento già da voi vilipesa con l'accusa di sputtanamento aziendale ingiustificato.
Ma non è così, credetemiiiiii!!! Ma dove sono capitataaaaaa!!!
Dissolvenza incrociata - Interno - pub del centro - Qualche tempo dopo, ad un aperitivo, chiaccheravo con una mia ex collega. Senza che io le dicessi nulla, la conversazione cadde sul MAssanger e lei mi disse "stai attenta a quello" "Perchè?" "Ehhh, perchè..." Mi raccontò che il MAssanger le aveva praticato MAssaggi-con-strusciamento- per ben due mesi, prima che lei, mangiata la foglia, (si vede che era un po' dura, sta foglia, perchè due mesi...!) gli disse di non proseguire perchè era imbarazzata. Alla conversazione era presente una terza collega che esplose in un "ma anche con me l'ha fatto!!! anche con me! allora non sono pazza!".
Ne ricavammo, oltre ad una bronza, una lista dei tratti caratteristici che individuano il MAssanger seriale:
1) colpisce quando la donna è sola nella stanza, preferibilmente pausa pranzo
2) si propone offrendo un massaggio rilassante
3) nel mentre, si struscia leggermente
Panoramica sul Pirellone e voce fuori campo: Cala la sera su questa città. Gli uffici si chiudono, le luci si spengono, i PC cessano di ronzare. Al termine di questa giornata, le donne come noi se ne sono fatte una ragione e sono riuscite ad elaborare l'esperienza.
Eppure sappiamo che là fuori, in qualche altro ufficio, allo spuntar dell'alba, entrerà di nuovo in azione il MAssanger, e avrà voglia di massaggiare le spalle a qualche collega.
Attezione, potrebbe essere più vicino di quanto pensate. Senza che ve ne accorgiate, potreste ritrovarvi d'un tratto una mano prensile su di una spalla, e un nuovo massaggio che inizia.
Io vi avvisato. Proteggetevi.

...FINE?

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venerdì 12 gennaio 2007

Il MAssanger (V.M. 14) - I tempo

Voce fuori campo su panoramica della città di Milano: E' tempo che se ne parli. Che si scopra cosa si nasconde dietro questa città. Che si vada a ravanare dentro l'immondizia morale che giace nei luridi bidoni riservati al decadimento dei Costumi d'Ufficio. Che si punti il dito e che si dica: "Il re è nudo", con grande sdegno e indignazione degli astanti. E' già un po' che lavoro in quest'ufficio e nel tempo sono stata testimone di episodi sgradevoli, di sordide intenzioni, di sguardi lubrichi e... forse, anche di atti impuri, come quello che vi racconterò. Dopo aver ascoltato comprenderete l'astio che mi pervade e giustificherete il fatto che vi abbia spiattellato tutto davanti agli occhi, in quello che vuole essere uno sputtanamento senza pietà.
Flashback: Al mio arrivo qui (timida, ingenua, con gli occhioni sgranati come a dire "che mi capiterà?") capii subito che la vita in ufficio non tutta era rose e fiori. Feci subito la conoscenza del dirimpettaio di scrivania. Avete presente quei tipi che hanno avuto un'adolescenza segnata dai Metallica, dai King Crimson o dai Megadeth, e che conservano ancora oltre all'aria metal anche i capelli lunghi, da cui non si vogliono staccare (mentre quella parrucca stopposa gliela staccheresti volentieri, eccome!!!!), e che portano ancora quei nostalgici jeans un pochino attillati sul culo e sul davanti? Ecco, uno così. Non parlava mai, si faceva bellamente i cazzi suoi tanto che per tutti i 6 mesi circa di convivenza d'ufficio mai ho capito che mestiere facesse.
Montaggio - sulle note di Are you having a good time?: La sua giornata era scandita da simpatici diversivi, tra cui guardarsi film scaricati (stacco su di lui), ascoltare musica metal in cuffia (stacco su di lui che batte il tempo) , farcela sentire a tutti noi che stavamo lì intorno (stacco sui colleghi infastiditi), e infine giocare ad un giochino che non ho mai identificato. So solo che di ritorno dalla pausa pranzo si metteva, per circa 10 minuti , a pigiare freneticamente sui tasti del PC (tatatatatatatatatatatatatatatà) (particolare tastiera) allo scopo di uccidere il mostro finale, sparare agli omini o saltare oltre il fossato coi coccodrilli o chissà cosa.
Dissolvenza incrociata- è un qualunque mercoledì:
Un giorno di pioggia. Silenzio. (campo medio sui due personaggi)
Nessuna cosa si muoveva. I computer ronzavano impercettibilmente.
Lo sbirciavo da sopra il mio monitor e vedevo il suo sguardo gelido muoversi sullo schermo(particolare sugli occhi di lui). Intuivo stesse guardando un film.
E teneva entrambe le mani sotto la scrivania... (particolare sul sopracciglio aggrottato di Tengi).
E, nel silenzio, udivo a tratti qualcosa di strano... (voce fuori campo e Tengi-pensiero"ma no Tengi, ti sbagli, non può essere...""Oddioooo!!! L'ha rifatto di nuovo!!! Allora non mi sbagliavo: è proprio ciò che penso!...")
Con sommo orrore e raccapriccio, ciò che mi giungeva alle orecchie erano rumorini metallici di cerniera, di leggero struscìo del tessuto denim della patta, e di lui che si "risistemava" e "riaccomodava" in modo sospetto sulla sedia.
Zoom in avanti sul viso inorridito di Tengi per l'avvenuta presa di coscienza.
La macabra scoperta che feci è che quel giorno il MAssanger, ispirato dalle immagini del film cui assisteva, si stava inequivocabilmente auto-massaggiando.
Fine Primo Tempo. Pop corn.

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giovedì 11 gennaio 2007

DeLurking Day 2007 (eh???)

Dice Sw4n, che in tema di blog ne sa a pacchi, che oggi e fino al 13 gennaio si festeggia il Delurking Day (o Days, visto che è un martello che dura 3 giorni!). Che succede? Niente, praticamente in questi giorni ciascun blogger chiede (o forse implora??? mah...) ai propri lettori che passano sul sito spesso, di rado, o quasi mai, di lasciare un segno del loro passaggio, foss'anche una pernacchia virtuale, una scritta "vaffa", un insulto (se non volgare), un cenno di assenso o di diniego, una richiesta di soldi, un elogio all'alcol o alle belle donne (grazie, grazie troppo buoni), uno spregio al capoufficio, insomma qualunque cosa. Capito cosa si inventano sti blogger??? Roba de matt!
Ecco, io un paio di nomi ce li avrei, gente che martello da mesi con sta storia del blog e mai che mi diano retta (e parlo del mio "Magister Elegantiarum" tra gli altri!)

Orsù dunque, palesatevi:
  1. impiegati che non avete paura di venire beccati sui blog dal capo
  2. commessi viaggiatori con la vostra connessione UMTS che rispondete alle mail in coda sull'autostrada
  3. commerciali in riunione da clienti noiosi
  4. Dirigenti dispotici che sorridono solo quando leggono le cazzate sul Web
  5. Dirigenti dispotici che non sorridono mai
  6. Donne d'Ufficio, anche solo per solidarietà
  7. Lavoratori di ogni sorta e razza e specie (anche commessi dei negozi di abbigliamento, ebbene sì!)
  8. chi non lavora, beato
  9. Presidenti operai

Ecco io segnalo, anche se... me bala un ocio. (come si dice dalle mie parti per dire: sono un po' scettica ma confido nella vostra disponibilità ad essere persuasi!).

Dai, se fate i bravi l'anno prossimo partecipiamo tutti al World Orgasm Day segnalato da Jacopo Fo!!!

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mercoledì 10 gennaio 2007

Cornuti&Mazziati

Scena: pausa pranzo (che nome odioso, vorrei si chiamasse... sgnauz!). Siamo io e un collega, umili sottoposti aziendali, e un terzo, un Pezzo Grosso del nostro ufficio; grosso nel senso proprio di alto in carica. Insomma, si mangia in fretta, ché il tempo è denaro, in questa liquida Milano da bere, e al termine del frugale pasto il pezzo grosso scappa in riunione e ci prega di pagare per lui. Ci lascia un buono cartaceo con cui avremmo dovuto pagare la sua parte e ci dice "non vi preoccupate, tenete il resto".
Allora.
A parte che non mi chiamo "Tengi la sexy cameriera" che mi dici tieni il resto e io dovrei magari farti un sorriso e una sculettata di ringraziamento.
Poi, considerati gli ordini di grandezza in gioco, il resto sarebbe stato al massimo 50Cent. Mi pigli p'o culo? Che ci dovrei fare con 50Cent?!? Usarli come zeppetta se mi balla la scrivania, o forse appiccicarmeli in fronte nei momenti di massimo sclero lavorativo???
Morale: il buono bastava si e no per la metà della sua parte, il resto ce l'abbiamo messo noi sottoposti. Ma che l'ha fatto apposta? O è uno di quei taccagni compulsivi che cresta ovunque senza accorgersene?
E adesso? Gli mando una mail e gli chiedo i soldi?... "facendo seguito al pranzo di oggi, sollecito Euri..."

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martedì 9 gennaio 2007

Mood del giorno

Che bisogno ho di un uomo se posso avere un Blog?

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Buon anno!

E' da un bel pezzo che non scrivo sul blog. Ok, non ne sentite la mancanza, vabene, e la Tengi si è data da fare decisamente. Plauso alla vera donna d'ufficio! Se solo gli uffici pubblici avessero la connessione ad internet, direi che lavora alle Poste.
Il problema del fatto che non scrivo su pezzidufficio è che NON HO UN UFFICIO in questo momento. La mia scrivania è sepolta da un cumulo di macerie a causa di una ristrutturazione. Lavoro da casa... vale lo stesso?

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Paura, eh?

Non so voi, ma io sono felice di ritrovare le primissime puntate di "Misteri Italiani" del Carlo Lucarelli prelevate dalle mega teche di mamma Rai e offerte in streaming al popolo.
Ehssì, perchè le prime puntate erano molto più spaventevolissime delle ultime ("Il delitto della Cattolica" me lo sogno ancora), tanto che quando spegnevo la Tv e andavo a letto... alè: cigolii, schiocchi, botti, rumore di serrature ..."ecco, è la mia ora, lo sento, lo sento, son dietro ad andare, addio mondo crudele...".
Se la vostra postazione di lavoro vi offre sufficiente possibilità di astrazione, un paio di cuffie e via! Se invece bramate uno scagazzo immediato, girate l'angolo e guardate in faccia qualche collega.

P.S. Il grande sor Carlo de' nostri Spaventi ci ha pure il Blog personale

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lunedì 8 gennaio 2007

1000 modi per dire "io NON sono single"

Qui in ufficio, quando si parla del proprio "partner amoroso", non so mai quale sia il termine da usare:
1) fidanzato/a: il più usato qui a Milano, ma a me sa troppo di fidanzati con promessa di matrimonio/casa già comprata/asciugamani in coordinato Lui&Lei, per cui non lo uso per evitare improvvise crisi di soffocamento
2) moroso/a: io lo chiamo così, anche se qui non è molto usato (quando lo dico mi guardano un po' strano), non so in altre parti d'Italia - è carino dai, deriva da "amoroso" -
3) ragazzo/a: non è male! Ma è po' troppo colloquiale forse, e poi mi chiedo: fino a che età si può dire??? Un po' come "stiamo insieme", non fa un po' ritorno all'adolescenza?
4) compagno/a: mmmm, troppo "New Economy anni '80", come quella pubblicità "io vivo con il mio tempo, con il progresso, la performance...", più adatto ai fidanzati in procinto di seconde nozze, forse
5) partner: mah... usato da solo questo termine serve per lasciarvi la piazza libera, perchè in fondo vuol dire tutto e niente (partner a briscola, partner a tennis, partner di bisboccia all'osteria...?)

... e poi ci sarebbe un altro simpatico termine di derivazione regionale che si usava dalle mie parti, pensato proprio per noi ragazze, ma dubito che sia adatto all'ufficio... trattasi di "manico".

New entry
: il mio uomo o la mia dooonna (alla Alex Drastico), o anche il mio ganzo (ma solo se di nome fa Fonzie) suggeriti da Maldi, il mio tipo/la mia tipa (come per dire, uno qualunque, raccattato per caso per strada...!), dal Capitano, la mitica "fidanz"... (hei Capsula, dimmi Nucleo, bella cumpa, ti presento la mia fidanza!), infine, regionale, arriva zito/a da Moz.

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domenica 7 gennaio 2007

Rubrica Piccoli Annunci

A.A.A.A.A. Causa inutilizzo per questione di principio e offesa al senso estetico personale scambio simpatico e funzionale zainetto porta-PC regalatomi dall'azienda come gadget natalizio.
Si accetta in cambio qualunque altro gadget di pari valore affettivo per il proprietario (cioè zero), sia esso bene durevole o consumabile eno-gastronomico (es. bottiglie di vino, panettoni, pacchi di lenticchie, ma anche anelli della Durex qualora la vostra azienda abbia uno spiccato senso dell'umorismo).

Descrizione dell'oggetto: parallelepipedo cm39x28x14, colore nero, estremamente riiiiiigido e indeformabile, simboleggiante profonda tristessssssa aziendale.

Sembra il monolite nero di "2001 Odissea nello Spazio". Toglietemelo di torno prima che cominci a danzargli intorno e ad adorarlo come feticcio della nostra era post new-economy allo scopo di scongiurare l'avanzata della Cina.

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venerdì 5 gennaio 2007

Pezzi in Catene

Mai avrei pensato che questa catena sarebbe giunta sino a Pezzi. Per pura scaramanzia, temendo che se non partecipo 7 anni di sfiga mi potrebbero cogliere, raccolgo la palla passatami da Gianpaolo e vi racconto (ma dubito che ve ne freghi qualcosa) 5 cose 5 che non sapete di me.

1) Da piccola, complice la visione in Tv di troppi film di Bud Spencer, decisi di sperimentare sui miei due fratelli minori la mossa del “testa contro testa” per sentire il rumore che ne usciva.

2) Durante l’ultimo anno di liceo, fui la mente organizzatrice di un ingegnoso piano, in perfetto stile Ocean’s Eleven, progettato per rubare le domande del compito in classe di Geografia Astronomica, compito decisivo per la media finale da presentare alla maturità. Ora X: l’una del pomeriggio, a scuola semi-deserta. Avevo previsto nel mio team: 2 esperti “frugatori”, che si sarebbero occupati di scartabellare nel cassetto della profe in Sala Insegnanti alla ricerca del prezioso documento, 4 “pali” occhi-di-falco ben posizionati in zone strategiche dell’edificio, ed infine 1 “galoppino motorizzato” che avrebbe atteso in cortile col motore del Si acceso e che sarebbe schizzato a fare le fotocopie delle domande, per poi lasciare al “risolutore” -cioè io- il compito di rimettere tutto a posto. Il piano filò liscio come l’olio, a parte l’improvviso sopraggiungere del bidello Gigi insospettito da tanto movimento ad un'ora insolita, ma che fu prontamente distratto e depistato da uno dei “pali” che lo coinvolse in una discussione sugli orari dei laboratori.
La mattina seguente durante il compito in classe non volava una mosca.

3) quando sono sola in ufficio e senza paura che giunga qualcuno, mi tolgo le scarpe, ascolto Alberto Fortis, guardo fuori dalla finestra e penso a Il Duomo di notte.

4) durante la mia passata esperienza teatrale, ho sfruttato i camerini degli attori per scopi non proprio ortodossi.

5) Ancora oggi, non riesco a non piangere durante la scena finale de “Il piccolo Lord” quando la Mamma spunta da dietro l’albero di Natale.

Scusate ma devo rompere le palle a qualcuno passandogli la catena: mi dispiace, non odiatemi Maldi, Marci, Yukiko. Riporto le regole della catena come mi sono state tramandate: citare chi ve la passa, e dire 5 cose di voi che nessuno sa...
Agg: Ovviamente se qualcuno ci tiene può senz'altro partecipare!!! (vero, Capitano???)

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giovedì 4 gennaio 2007

What men think (think???)

Due post fa, con buona pace di chi vive le proprie storie d'amore in ufficio, si parlava di uomini, e del fatto che in loro non c'è nulla da capire.
Spiego la mia visione: care amiche&colleghe, non stupitevi se non riuscite a trovare delle spiegazioni per la condotta dei vostri uomini, perchè il più delle volte sono i vostri interrogativi che non hanno senso! I vostri interrogativi infatti - "perchè fa così? non sarà che..? e se fosse...?" - presuppongono un'elaborazione dei fatti troppo macchinosa ed approfondita, che l'uomo invece non concepisce per natura!!!
Pertanto, per quanto la nostra mente complicata e ingarbugliata ce lo conceda, dobbiamo cercare di abbassarci sino a raggiungere l'entry level del raziocinio, ed ecco che, come per magia, otterrete l'uomo-pensiero! Non è una questione di stupidità contro intelligenza, è solo questione di semplicità vs complessità!

Esempi pratici:
- non chiama più. forse perchè mi rispetta/non mi vuole far soffrire/sta cercando disperatamente di dimenticarmi??? No, è perchè non vuole chiamare più.
- vi lascia al telefono su due piedi senza aspettare di vedervi. non sarà perchè è personcina delicata/se mi incontra di persona gli manca il coraggio di farlo/deve partire immediatamente per Ulan Bator (Mongolia) dove poverino resterà a lavorare per 6 mesi??? No, è perchè vuole lasciarvi al telefono su due piedi senza aspettare di vedervi.
- lo chiamate e ha il telefono spento. e se fosse perchè si è scaricata la batteria/è esplosa una bomba alla centrale dellaTelecom/ha avuto un incidente automobilistico, il telefono è stato stritolato sotto le ruote di un tir e lui giace incosciente sulla carreggiata??? No, ha proprio spento il telefono. Deliberatamente.
- dice che quando vi vede non capisce più nulla. magari è perchè mi ama/passerebbe una vita con me/finalmente è cambiato??? No, di fatto è perchè non capisce più nulla, quando vi vede...! Quando non vi vede... beh, le cose cambiano...!!!

e così via... ogni altra stratificazione mentale è superflua, credetemi.

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mercoledì 3 gennaio 2007

Buoni Propositi d'Ufficio

Nel darvi il bentornato, con la speranza che qualche trenino di Capodanno sia giustamente deragliato sui tavoli, vorrei salutare il nuovo anno coi migliori Buoni Propositi Impiegatizi per questo favoloso 2007:

- Numero uno: cambiare lavoro (se ciò non ti riesce, passa ai punti successivi)

- non rimandare a domani il lavoro che potresti tranquillamente fare oggi: anche se ti scappa di aggiornare il blog devi resistere
- non toglierti le scarpe sotto la scrivania: oltre ad essere poco fine, se arriva qualcuno e ti devi alzare di colpo è un casino
- non distruggere lo scarico del cesso e soprattutto non dare poi la colpa alla valchiria
- non ti ciulare la carta igienica perchè a casa sei ridotta agli scottex effetto abrasivo e ti scoccia andare al super
- non sbattere gli occhioni per farti offrire il caffè alla macchinetta, è scorretto
- non desiderare sessualmente il collega d'altri
- in generale, non pensare al sesso mentre sei al lavoro, potresti avere un'espressione troppo beata e ciò non è ammissibile in ufficio
- non aggiornare il blog in maniera sfacciata proprio mentre passa il capo del personale, potrebbe provare curiosità e ciò non è ammissibile in ufficio
- non ridere sguaitamente per qualche stronzata spiritosa che hai letto su qualche blog a meno di non conviderla cogli altri, e anche se è dura coi Nerds che hai di fianco ci devi provare
- trattieniti dal fotografare col cellulare quello che dorme in ufficio per poi diffondere le foto tra gli amici
- in generale, non ridere troppo, non ti divertire, non socializzare, non fare baracca coi colleghi, non fare scherzi, non simpatizzare, sii greve e malmostosa... se non ce la fai guardati intorno e prendi spunto, di esempi ne hai a iosa, eccheccavolo!
- non bere troppo al prossimo party aziendale
- non bere troppo alla prossima convention aziendale (là si dorme fuori, se bevi di brutto e spari qualche cazzata di troppo non puoi riparare a casa: rischi sul serio di creare aspettative e trovarti in camera qualche collega in mutande che ti aspetta sdraiato sul letto stile Paolina Borghese... e con la sfiga che hai come minimo non sarà proprio "bellissimo"...)
- non essere scortese, non odiare nessuno, neanche chi ti rifila i peggiori paduli (leggi sòle, ovvero lavori particolarmente insidiosi e lunghi) di venerdì alle 5 pretendendo di avere qualche ritorno per lunedì mattina dando la colpa al cliente... quando invece è lui che si è tenuto tutto in saccoccia fino all'ultimo perchè si era scordato o aveva di meglio da fare o forse doveva telefonare all'amante e comunque se ne è fregato perchè tanto si sa che c'è qui la cretina sempre disponibile e pronta ma chi cavolo si crede di essere prima o poi gli dico che ho altro da fare o lo mando affanculo o gli rigo la macchina che forse gli faccio più male ... vabè dai questo buon proposito è impossibile!

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