lunedì 21 maggio 2007

Volevo fare l'impiegato

Mi devo ricredere sul genere umano. I filantropi esistono. E uno di essi è un mio amico. Uno che ha comperato dieci biglietti per lo spettacolo di Fiorello, li ha custoditi gelosamente per quattro mesi, e sabato sera ha fatto una sorpresa a nove persone. E io ero tra i fortunati.
Siamo entrati tutti e nove al DatchForum in fila indiana e inneggiando il suo nome, portandolo in trionfo a suon di pacche in testa. Lui, timido e un po' schivo, capitanava l'allegra brigata coi biglietti in mano, della serie "erano tutti miei figli", e probabilmente domandandosi chi gliel'avesse fatto fare.

Ah. Apro una parentesi. Lo sapevate? Al Forum di Assago i posti sono numerati. Ricordatevelo. No perchè appena entrati i mitici dieci hanno dovuto fronteggiare la cieca determinazione di chi aveva occupato i loro posti. Abusivi rappresentanti del menefreghismo italiota, espressioni viventi del mottetto "chi prima arriva meglio allloggia". Tra di loro un esponente di spicco: personaggio armato di coltello da Psyco che si dava da fare nell'affettare i panini e imbottirli di insaccati mentre i dieci reclamavano il loro posto, esasperati dall'inutilità delle loro argomentazioni. Chiudo la parentesi.

In prima fila Mike Bongiorno, e dietro di lui Massimo Boldi. Il primo, bersagliato sin dalle primissime battute dello spettacolo, sorrideva compiaciuto. Il secondo, presentato alla platea manco fosse Walter Chiari, si esprimeva nelle geniali trovate che lo hanno reso maestro indiscusso di comicità. Prima ha mimato "cipollino" con le manine, tanto per dirne una. Risate del pubblico. E poi ha detto "cipollino"con la bocca. Gente che si scompisciava. Quindi ha fatto "cipollino" con la faccia. Qui è venuto giù il teatro. Ma andiamo avanti.

Spettacolo gustoso. Sapiente alternanza monologo-canzone-monologo-canzone, ad assecondare i naturali picchi e cali di attenzione del pubblico.
Memorabile la scena di Joaquin Cortez in vacanza disperato perchè in spiaggia non può sbatacchiare i tacchi, se non su qualche scoglio o sulla passerella in legno, nonchè quella del suo litigio con Naomi a causa di un paio di stivaletti risuolati in gomma. Tormentone apprezzatissimo dal pubblico la storia dell'immaginario "disimpegno", locale fantasioso tracciato sul palco che ogni volta che ci passi ti devi "disimpegnare". O ancora la parodia musicata dell'Otello lirico.
Per il resto portate pazienza. Io non rido molto per le battute sui Gay o per le parrucche bionde in testa. E non perchè siano sui gay ma perchè molte volte sono scontate. Io mi gusto di più il racconto di Roberto Bolle che va a far la spesa al supermercato, che estrae il carrello rinculando con grazia e che sceglie i prodotti dagli scaffali a ritmo della Danza delle Ore. Rido per le invenzioni, per gli accostamenti dove dietro c'è una pensata, per quanto idiota. Rido per le cattiverie. Rido per Cocciante che si trasmuta in Gobbo di Notre Dame e che tra tutte le sfighe del mondo gli muore pure il cane. (questa imitazione sabato non l'ha fatta, e io ho rosicato di brutto)

E mannaggia alcune cose le ho trovate più riuscite in televisione. Forse suona come una bestemmia, mi scuserete. Ma la stessa parodia di Carla Bruni, che mi ha estasiato coi tempi televisivi, in teatro mi è apparsa un po' smagliata, un po' sbracata. ("che volgarità che stai dicendo, Tengi"). Del resto alcune chicche sono nate in televisione, dalla televisione e per la televisione. E in teatro hanno la loro efficacia solo se inquadrate strette e amplificate dai maxischermi, come la mimica stereotipata dei balletti televisivi anni '70 di Enzo Paolo Turchi (fantastica). Solo che il pubblico si aspetta un poquito di teatro, non televisione. E allora se è costretto a vivere della proiezione a due miliardi di Pixel di ciò che accade sul palco non sa più se partecipare rumoroso al grido di "bravo Fiore" o se impantofolarsi e commentare col vicino.
Bah. Semplici questioni di trapianti. Non si può pretendere che i capelli innestati crescano bene. Alcuni si sviluppano rigogliosi, altri sopravvivono opachi, altri si spengono senza rimedio.

Lui è e rimane un mostro. Ma io voglio più invenzioni. Voglio Mike cattivo come pochi che dà del "detrito" al bambino idiota di Genius, voglio sempre e di più Cocciante che rantola "Esmeraldaaa" con l'occhio sbarrato da gobbo, voglio la Carla Bruni con la faccia più schifata di quella di un francese schifato, voglio Bolle che sculetta e Joaquin che stacchetta. Ma tanto, ne voglio.

E comunque riflettiamo. Riflettiamo sul fatto che il "volevo fare" è uno dei granelli del nostro rosario quotidiano di impiegati. Il granello più grosso, quello che si ripete ogni tot. Volevo fare il ballerino, il musicista, l'astronauta.. perchè poi non lo abbiamo fatto?

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Di Tengi |

16 Commenti:

  Alle 11:43 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Anche io e Brian abbiamo visto lo spettacolo di fiorello!! Bellissimooooo!!!Abbiamo riso tanto!!
  Alle 12:10 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Tengi, anch'io volevo fare tante cose da piccolo e tutt'ora vorrei...il ballerino, il cantante, l'attore come dici tu, ma anche l'architetto, l'archeologo, lo stilista, e poi sì, mi sarebbe tanto piaciuto possedere una di quelle librerie di paese dove respirare l'odore della carta stampata...
  Alle 1:52 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Recentemente ho visto Grillo e Beyoncé. Non andrei mai al Datch Forum per Fiorello..
  Alle 3:05 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
fiorello non mi piace, ma sappi che mi aspetto da te un post su questo: potrebbe rivoluzionare la piatta vita dei travet d'ufficio
  Alle 4:01 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
ANCHE A ME FIORELLO NON FA SBRAGARE DALLE RISATE E NON ANDREI MAI A VEDERLO...MA SE QUALCUNO MI REGALA IL BIGLIETTO CI VADO ECCOME...A CAVALL DONATO...
  Alle 4:36 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
eh io l'architetto alla fine l'ho fatto... ma il mio lavoro è del tutto paragonabile ad uno impiegatizio...
spero che rispondano anche un ballerino, un astronauta, ecc...!
  Alle 5:40 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
I miei nove amici avrebbero detto:

1) Cavolo se me lo dicevi prima, oggi mi devo fare il pedicure

2) Uffa a saperlo... oggi è la giornata del "non posso andare a vedere uno spettacolo che fa ridere"

3) Non ho la macchina e ho promesso ad un mio amico che andavo a prendere quella dei miei per andare a prendere la sua macchina

4) oggi gioca il napoli che forse vince la serie A

5) oggi gioca la Juve che forse passa in serie A

6) Acc! proprio oggi che faccio 120 anni con la mia ragazza!?!

7) No grazie, mi sono appena lasciato con la mia ragazza

8) Non posso, devo andare allo spettacolo di Fiorello

9) Fiorello chi? No grazie, io non sono comunista
  Alle 5:46 PM Blogger Tengi ha fatto una pausa per dire:
e sono già 2 lettori e 9 amici che non amano Fiorello. ragazzi, è strano. non è che poi a Natale mi andate a vedere i fratello vanzina?
  Alle 6:16 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
i film di vanzina non li prendo nemmeno in noleggio...
  Alle 9:47 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
A volte si diventa bancari dopo aver inviato il CV in ritardo di 4 giorni sull'inserzione... ci si ritrova tra numeri, statistiche, tabelle... Eppure anche per costoro, rigidi sulle loro scrivanie ed elastici ai telefoni nel catapultare somme e percentuali, ogni giorno c'è un minuscolo spazio da ritagliare, un "disimpegno" in cui riscoprirsi poeta, scrittore, disegnatore, attore, giornalista, blogger, happyhourista, scassaballe, o semplicemente se stessi. Forse se fossimo quello che non siamo, ci mancherebbe la quotidianità dell'impiegato che in fondo è una corazza: subisce colpi, colpi su colpi; la leviamo a sera o in pausa pranzo o nel weekend e sotto vi ritroviamo dei lividi. Ma quei lividi ci fanno riflettere, ci danno il coraggio ed il gusto di ricercare a tutti i costi l'evasione, fors'anche breve ma intensa. Pensate a quel capo indiano che ha inviato segnali di fumo ai suoi amici per invitarli alla serata di Fiorello... sarà stato un impiegato, che a volte nel "disimpegno" si sforza di immaginare come regalare nuove emozioni ai suoi amici. "Volevo fare il buon amico..." a volte o spesso non lo si dice a se stessi, eppure essere dei buoni amici è uno dei "mestieri" più stimolanti: vedere 9 amici sorridere e ridere di gusto ed essere riusciti a portarceli li quella sera appaga tanto da far sparire i lividi della routine di un'intera settimana.
Volevo fare il buon amico... me lo ripeto spesso e non sono mai soddisfatto.
Sei grande tengi!
giac
  Alle 11:36 PM Blogger MOZ ha fatto una pausa per dire:
Io volevo fare una figlia e ci sono riuscito. E' nata proprio stamattina! ;)
  Alle 9:43 AM Blogger Robba12 ha fatto una pausa per dire:
Antipatica di una Tengi, visto che non ti sei candidata, vieni almeno a votare...mi raccomando ;-)
  Alle 10:13 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Mizzica Giac... datti alla prosa, altroché le poesie! Mi hai strappato le lacrime (sul serio).;x
Ma lo sai che per fare il buon amico non c'è bisogno di portare i tuoi cari da Fiorello né riempirli di regali. Basta la tua presenza.
  Alle 1:06 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
GIACOMO GIACOMO GIACOMO....
a me è piaciuto troppo lo spettacolo di Fiorello....concordo con Migghy! basta la tua presenza... e che presenza!!!!

cara Tengi complimenti x il blog!
  Alle 11:09 AM Blogger Ida_Kìa ha fatto una pausa per dire:
volevo fare la ballerina ma poi mi son fatta due conti:
2 "gonfiori" da IVcoppa C(+2)
-15cm di altezza(-15)
= datti all'ippica
dal film "Le vite degli Altri"..se ad un regista non si permette di creare, se ad un attore non si permette di recitare, se ad un pittore non si permette di dipingere...li si condanna a morte!
... cercan di soffocarti..ma le idee trovan delle scorciatoie!
  Alle 5:32 PM Blogger Ahhhh! ha fatto una pausa per dire:
Si mi piace...le idee trovano scorciatoie, ma quanto è dura! Il mio sogno sarebbe stato lavorare in ambasciata o per qualche organizzazione internazionale, girare il mondo, parlare un sacco di lingue...ma la vita va diversamente. Poi ci si mette anche l'amore a farti cambiare prendere alcune strade anzichè altre...Alla fine sono felice lo stesso, ma ogni tanto un buco nero mi riusucchia! Comunque la mia vene la polemica si insinua a interrompere la poesia dei post precedenti...ma in Italia davvero si possono realizzare i propri sogni? esiste l'italian dream?