martedì 31 ottobre 2006

I cartelli nell'ufficio

La pessima comunicabilità è una delle prime caratteristiche che contraddistingue l'azienda per la quale lavoro. Le comunicazioni interne che vanno oltre al gossip e alle cagate d'ufficio sono riservate a splendidi cartoni gialli con scritte rosse che campeggiano in ogni cantone aziendale, in particolare nei bagni.

Il primo, esattamente sopra l'orinatoio nel bagno maschile, ad altezza occhi, recita:
"Vabene fumare in bagno, ma siete pregati di non fare cadere la cenere all'interno"

Si prosegue, un poco sulla sinistra, sopra il water con un:
"Per favore non gettare all'interno del wc le carte per le mani e plastiche varie altrimenti si intasa e va sistemato"

Alle spalle, vicino alla cassettina 626 di Pronto Soccorso ecco la scritta:
"Quando viene finito 1 farmaco si prega di avvisare in modo che non rimangano inutili scatole vuote e si possa ricomprare"

Passando per lo sgabuzzino, vicino alla carta:
"Si prega di non sprecare la carta"

Poi al fax:
"Quando arrivano fax in entrata, siete pregati di smistarli anche se non appartengono al vostro reparto"

Nel bagno delle donne, vicino alla macchinetta del caffè:
"Considerato che siamo in 5 a bere il caffè, siamo pregati tutti e 5 a rifornire d'acqua e cialde e a farne la manutenzione!!! (zucchero compreso)"

Sempre nel bagno delle donne, sopra il lavandino:
"In questo lavandino non si possono lavare i piatti perchè i rimasugli di cibo lo intasano e bisogna chiamare l'idraulico. S*** (l'idraulico) è contento di venire ma L*** (ufficio contabilità) non è contento di pagare"

Vi chiedete poi chi è il pazzo in quest'azienda?

Baci,
LCL

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mercoledì 25 ottobre 2006

Dimissioni!

Ieri ho ufficialmente presentato le dimissioni al capo, che - naturalmente - si è disperato: "ma che, sei pazzo?".

Si, sono pazzo.

Sono pazzo perchè è 4 anni che lavoro come uno stronzo per 4 lire. E gli altri si grattano le palle.

Sono pazzo perchè io mi faccio un culo così e tu arrivi alle 11 in ufficio. E prendi 10 volte il mio stipendio.

Sono pazzo perchè dopo 3 anni mi hai dato un aumento: 50€ al mese.

Sono pazzo perchè "contiamo su di te, avevamo già pensato dove collocarti in una posizione di prestigio... ma dovresti avere pazienza... 2 o 3 anni". Anche 2 anni fa erano 2 o 3 anni.

Sono pazzo perchè "se fossi tuo fratello, ti consiglierei di rimanere". Ma sei solo il mio capo. E il mio gemello (che vale di +) mi ha detto di cambiare.

Sono pazzo,ma non ti stai accorgendo che te la stanno mettendo nel culo tutti quanti intorno. E tu punti su di loro.

Sono pazzo, ma me ne vado dal manicomio...

Saluti&baci,
LCL

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P.S. sulle dimissioni

Ragazzi, con le dimissioni di LCL mica chiude il blog, eh? Punto primo LCL ha accumulato talmente tanti aneddoti sul luogo di lavoro attuale che potrebbe tenere 5 diari in contemporanea, e punto secondo nel posto dove andrà senz'altro ne potrà raccogliere altrettanti di nuovi!!! Uaz, uaz, uaz!
Tengi

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lunedì 23 ottobre 2006

Proposta del lunedì

Oggi, come ogni maledetto lunedì, mi sono trovato rincretinito davanti allo specchio del bagno con gli occhi come 2 fessure e, nonostante il pesante intorpidimento cerebrale, mi è venuta una grande idea:

IL FUSO ORARIO DEL LUNEDI!
Vi spiego rapidamente come si sviluppa il progetto: il lunedì è un trauma alzarsi alle 7.30 e per recuperare gli eccessi del week end si sposta indietro di un'ora, a mezzanotte di domenica, l'orologio. Al lunedì le 7.30 diventano le 8.30 e si dorme un'ora in più arrivando però puntuali alle 9 (che in realtà sarebbero le 10) in ufficio.
L'ora in più si recupera portando avanti di 5 minuti l'orologio a mezzanotte di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì per un totale di 25 minuti. Il trauma dell'alzata lunedìna viene spalmata nel corso della settimana e alle 2 della notte fra sabato e domenica si porta avanti l'orologio di 35 minuti, tanto poi la domenica si dorme fino alle 11.35 invece che alle 11.00 recuperando quel gap mancante.
Ci state? Inizio a raccogliere le firme?

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venerdì 20 ottobre 2006

Novità sul Blog: Pezzi di Chat!

E poi non dite che non vi pensiamo!
Anzichè chattare in tristezza e solitudine nel vostro ufficietto, radunate i vostri amici e/o colleghi e venite a farlo qui da noi!!! Tanto si sa che lo fate tutti quanti!!!

Scorrete la pagina del Blog e sulla destra, sotto i Faldoni d'Ufficio, ecco che vi appare la Tag Board! Scrivete il vostro nome, i vostri Pensieri d'Ufficio... Go!

E' un sistema immediato per lasciarci i vostri pensieri o consigli. Un sistema più veloce dei post, pensato apposta per noi Pezzi d'Ufficio che abbiamo bisogno di comunicare in velocità perchè... non si sa mai che qualche collega o il capo compaia improvvisamente alle nostre spalle!!!

Buon divertimento!!!
LCL e Tengi

Ehi però: in ogni caso continuate a postare!!!

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In pillole: pezzi d'ufficio in bagno

Sapete che in questo periodo sono a Roma.
Qui nel palazzo - 18° piano - il bagno consta di un antibagno e del bagno vero e proprio.
Entro nell'antibagno.
Dal bagno esce una che mi guarda con due occhi così e le si legge in faccia "Ma che sfiga proprio adesso deve entrare al cesso 'sta qua..." Il suo sguardo è tra il triste e il supplichevole.

Mi dice a voce bassa "Ecco... Auguri."
Aggiunge qualcosa e io capisco solo: "... schifo..."

Non faccio in tempo a realizzare che sento un'odore terribile provenire dal bagno...
-___-
Capisco subito ogni cosa e la sollevo dall'imbarazzo evitando considerazioni a voce alta.
Mi fiondo a testa bassa dentro la nube tossica.
Domanda: sarà stata lei? O forse la povera si era trovata in quella situazione per colpa di un'ignota ed era imbarazzata in quanto non poteva far nulla per allontanare da sè ogni sospetto?

Dubbi d'ufficio

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mercoledì 18 ottobre 2006

Jerry il gatto

Jerry il gatto.
Jerry, non Tom come da tempo l'iconografia e la antroponimia insegna: già potremmo avere un'indizio sulla sanità mentale della persona che lo accudisce. Sanità mentale compromessa che si riflette sul comportamento dell'animale che sistematicamente attacca con voraci morsi e pungenti unghiate le caviglie della padrona.
Il problema psicologico, naturalmente, non è generato solamente dal nome attribuito. Il tutto è aggravato dal fatto che, ad ogni partenza per le vacanze, la padrona stila un elenco - raggelantemente dettegliato - delle necessità dell'animale.
E' normale che la mamma previdente compili per il bambino cosa è utile portarsi via, accettabile che lo faccia per sè stessa (si sa le mamme quanti pensieri abbiano), quasi capibile che il marito (povero compagno succube) subisca l'onta della lista (3 mutande, quelle bianche)... ma fare l'elenco per le "cose del gatto" proprio no. Nononononono.
Il gatto, animale indipendente per natura, già costretto in 4 mura, violentato con una mutilante castrature, deve sottoporsi ad un'analisi dettagliata dei suoi effetti personali che verranno portati nella sede delle vacanze.
Ecco l'elenco dettagliato proposto dalla collega (indovinate quale?) per Jerry il gatto:

Gabbietta
Pannoloni
Crocchette
Bustine carne
Ciotole pappa
Tovaglietta
Spazzola
Shampoo
Rotolo vileda x peli
Scottex
Forbicine
Sacchetti plastica
Sabbia + lettiera
LIBRETTO VACCINAZ.
Una scusante a tutto questo potrebbe essere se le vacanze fossero state previste in una remota landa nei dintorni di Ulan Bator (Mongolia) dove è difficile trovare acqua potabile... ma in realtà si parla di Rapallo.
Ma Jerry il gatto e il suo elenco è solo la punta dell'iceberg di questo delirio prevacanziero, di questa pazzia elencaiola.
Vi allego il link al file excel compilato, ve ne renderete conto voi stessi che NON E' UNO SCHERZO.
Naturalmente il foglio "note" è il report compilato al termine della vacanza e prontamente faxato a destino alla povera padrona di casa che mai più oserà affittare il suo appartamento alla cara collega. E forse a mai più nessuno.
Attendo commenti e, nel frattempo, saluti.
LCL

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martedì 17 ottobre 2006

Quanto sa di sale la mensa altrui...

NON E' VERO!
Nella mensa dell'azienda di cui sono ospite in questi giorni si mangia benissimo!

Ma siamo solo noi Milanesi che mangiamo male a pranzo???
Mi sa di sì!

Ditemi voi:

Menu- tipo Milanese:
Pizzetta straunta o
Focaccia di Recco grondante formaggio o
Arancino di riso freddo fuori 2000 gradi dentro o
Pasta scotta o
Cutelèta milanese cotta alla "sola de scarpa"

Oppure, per gli schizzinosi, c'è l'opposto
Menu Milanese radical-chic-diet:
Paninino con la bresaolina e la rucolina...
Insalatina con la ricottina e la feta e i fagiolini-ini-ini-ini...
Frutta di stagione (della scorsa stagione)

Infine, più spesso, il nazional popolare
Menu Milanese Tristezza:
Tramezzino Fresco Standa
Coca cola
Caffè sbruciacchiato.

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La nostra colonna portante

Inutile sottolineare quanto e perchè il buon vecchio Messenger sia importante per tutti noi, popolo dell'ufficio.
Lo usiamo quasi tutti, suvvia, ammettiamolo. Lo so, c'è ancora qualcuno di noi che purtroppo ne è sprovvisto, a causa di ingiustificate politiche aziendali particolarmente restrittive (c'è gente che non ha neanche Internet, ma come si fa!). A costoro posso solo dire che forse è meglio così, meglio non prendere il vizio.

Da me in azienda invece lo usano tutti-tutti-tutti. Persino i dirigenti, con la scusa che "è uno strumento molto importante per il lavoro perchè ti consente di comunicare velocemente scambiare file e lavorare con tutti bla bla bla" ... "lo sai che se sei sullo stesso server ti scambi i file con un velocità pazzzzzzèsca!"... ahhhn che storia...
MA CHI CI CREDE! Si certo, sarà ANCHE per questo, poi però scopri che hanno una collezione di faccine sterminata e ogni tanto li vedi che scribacchiano ad una velocità impressionante con un sorrisetto sotto i baffini che sbuca da dietro il monitor del portatile, e già immagini quali frasi possano sgorgare dalle ditine agili che si muovono sulla tastiera:

Gio scrive:
Ciao come stai?
Emy scrive:
Bene grazie
Gio scrive:
Che fai?
Emy scrive:
Lavoro
Gio scrive:
A pranzo hai impegni?
Emy scrive:
Mah... no, perchè? Hai qualche idea?
Gio scrive:
Vieni con noi passiamo a prenderti
Emy scrive:
Va bene... ma solo perchè sei tu... perchè gli altri sai...
Gio scrive:
Eh lo so... d'altronde se non fosse per me, sai che noia la pausa pranzo...
Emy scrive:
Eh, adesso non ti montare la testa...
Gio scrive:
A proposito, lo sai cosa mi ha detto la Carla che le ha detto la Giusy dopo quello che ha sentito dire da Franco?
Emy scrive:
No, no, dimmi!
Gio scrive:
Ha detto che spera che lui non si faccia troppe storie solo perchè sono andati quel giorno a pranzo da soli, lo ha fatto solo per cortesia...
Emy scrive:
Noooo, ma daiiiii
Gio scrive:
Eh, è quello che dico pure io, ma chi se la fila...
Emy scrive:
Ma si, daiiii!
Gio scrive:
Dai, ma siiii
Emy scrive:
Ehggià
Gio scrive:
Ehssì

... e così via per righe e righe e righe...
Occhio però a usare il Messenger con cautela e attenzione e quando si è ben svegli, perchè si possono generare pericolosi incidenti diplomatici, soprattutto se si hanno molte finestre di conversazione aperte in contemporanea! Pertanto sempre all'erta e... attenti al dito pazzo!
Tengi

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lunedì 16 ottobre 2006

Problemi e soluzioni nella toilette degli uomini

Il cesso degli uomini dell'ufficio è un porto di mare.
Gente che va, gente che viene (niente doppisensi plis), gente che ormeggia, gente che parte e lascia la scia. Già, la scia: può essere un odore, un strisciolina colorata sul bianco della tazza, uno schitto giallino sull'asse o - peggio - una combinazione di essi.
L'odore non è un grosso problema, basta avere la pazienza che l'effluvio - diffondendosi negli ambienti circostanti - si allontani dalla sede in cui è stato generato. Certo, in alcuni casi non è possibile aspettare le mezze ore e spesso la situazione si aggrava se la dirigenza anziana con l'odorato distrutto dalle sigarette (o dalla coca) sfida l'olezzo aggiungendone altro.
La "sgomma" è anch'essa superabile, basta tirare con insistenza l'acqua fino a che lo sciacquio gratti via i rimasugli appiccicati. La tempistica è importante: se la scia è da qualche tempo rimasta in sede, è da considerarsi incrostata e nemmeno il 3° scroscio è sufficiente. E' necessario quindi l'attito della famosa scopetta che presenta però una difficoltà: è troppo vicina alla tazza per non ricevere gli schitti d'orina. La soluzione è armarsi di carta igienica protettiva, impugnare l'attrezzo e grattare l'escremento incollato. A dire il vero, la soluzione ottimale - e più semplice - è sbattersene le palle e fare finta che non ci sia nulla. E via.
Gli schitti sull'asse sono un problemuccio: anche passando la carta igienica, il fastidioso umidiccìo permane e creare uno strato alto così di carta da interporre per la protezione delle chiappe non è sempre pratico, è lavoro troppo laborioso. Fare popò può essere un problema e a volte si rimpiange la vecchia turca (peraltro anche un antico e divertente tiro al bersaglio).
Il vero guaio è quando completato il processo di download, la carta igienica è mancante. Rimane la vecchia "virgola" ma è davvero ai limiti della decenza. Diciamo che basta un'occhiata prima di partire e tutto si risolve. Vi auguro non vi succeda mai.
Divertente è quando lo sciacquone del water si rompe (naturalmente si sa che è rotto dopo il fatto) e il prodotto rimane galleggiante in attesa della dipartita. Sembra quasi sorridere sornione là sotto. La soluzione anche qui è a portata di mano. Si ammucchia a lato tutto lo schifìo contenuto nel cestino della spazzatura, lo si riempie d'acqua dal lavandino e con un gesto rapido di anteguerriana memoria lo si svuota nella tazza, portando via il colorato sorriso. A quel punto è d'uopo ricollocare allo stesso posto i fazzolettini sozzi, lavarsi le mani e uscire soddisfatti fra gli sguardi curiosi dei colleghi che hanno udito:
1. le imprecazioni
2. lo sciabordio di un cestino d'acqua infrangersi nel water
3. la risata satanica al completamento dell'operazione
Beh, vado in bagno. Saluti,
LCL

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giovedì 12 ottobre 2006

Solo un sfogo.

Al momento, voglio solo sfogarmi.
Insieme agli accessori tipici della scrivania da ufficio dovrebbero dare in dotazione articoli per fare tacere la collega. Non so, una mela, un bastone, una pistola.
Non sopporto più la grufolona. La saccente grufolona. La precisa grufolona. La sotuttoio grufolona. La stronza grufolona. La mamma scema grufolona. La tossica di medicine grufolona. La shizzata grufolona. La schiava grufolona. La povera grufolona. La mavaffanculo grufolona.

Mi sento poetico e le dedico una composizione libera:

Suina grufolosa
dal ventre flaccido e della pelle lattea
sguazza nel fango della tua mediocrità
e goditi Distretto in televisione
inguazza di nulla il frutto del tuo ventre
e lo vedrai bucarsi nelle vie di periferia
rotolati nella mota dell'immobilismo intellettuale
e passa il resto della tua vita a lamentarti
contorciti gioiosa fra dolciumi e riviste di gossip
almeno riesci a trovare qualcosa da fare alla scrivania
intasa di favellare vacuo l'ufficio
e prima o poi un collega ti infila una cucitrice nel cu*o

(Dedicato al bucolico Pascoli)
Scusate le sfogo, davvero. Forse non si merita tutto questo.
Saluti,

LCL

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mercoledì 11 ottobre 2006

Le dinamiche del caffè aziendale

La generosa dirigenza aziendale gentilmente dispensa caffè e acqua a gratis. Non buoni pasto, non viziamo i sottoposti.
Lasciando perdere il discorso ticket e non considerando l'acqua che viene rifornita a scadenze definite dall'uomo sudario (il cui cappello - se strizzato - fornisce olii animali di varia natura) analizziamo le dinamiche di accesso al caffè aziendale.
La macchinetta, che funziona a cialdine, è collocata nell'antibagno femminile aziendale.
La tempistica di avvicinamento deve essere coordinata con le vesciche e gli sfinteri delle colleghe che il più delle volte - misteriosamente - riescono ad essere attivi nello stesso momento della mia necessità di bere il caffè. Udito lo sciacquone mi precipito nel gabinetto sfidando odori maligni ma - sistematicamente - le cialdine sono finite. Niente di complicato, si tratta solo di recarsi all'armadietto nell'ufficio antistante e rifornire la ciotolina tristemente vuota. Niente di complicato... ma fastidioso, soprattutto se, immediatamente dopo, i colleghi arrivano a bere il caffè, lasciando (nell'eterno giro della vita) la ciotolina di nuovo vuota.
Il caffè è buono (sarà il sapore del rilassamento o più probabilmente quella nota femminile derivante dai miasmi provenienti dal bagno) fa piacere godersi un momento di pausa... fino a che, i colleghi con le loro tazzine, ti circondano in un chiacchiericcio tipico da pausa caffè: gossip, calcio, figa e critiche agli altri colleghi.
Perfetto, ci siamo bruciati anche questo momento di relax...
Saluti,
LCL

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martedì 10 ottobre 2006

Pezzi d'ufficio in trasferta

Ahò.
Ciao a tutti i fedelissimi e anche ai non fedelissimi.

Per me in questi giorni si sta svolgendo un momento importante di tutti noi Pezzi d'Ufficio: la trasferta. Ehssì, purtroppo sono stata mandata in trasferta dall'oggi al domani tipo pacco postale in spedizione prioritaria con tanto di ricevuta di ritorno. Bagaglio in una mano, biglietto aereo nell'altra, PC a tracolla e... bye bye Milano!
Eccomi a Roma, quartiere EUR. Bel posto, non c'è che dire, preferibile ai palazzoni milanesi del centro. Qui è tutto grande e ben distribuito, come da piano regolatore, immense costruzioni neoclassiche di epoca fascista, perco e persino un laghetto dove qualche perditempo si diletta a fare canoa di lunedì mattina (mah...).

Purtroppo ho poco tempo per scrivervi.
Manderò presto qualche aggiornamento dal 18° piano dove mi trovo.

E voi? Come sono le vostre trasferte?
A presto
Tengi

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lunedì 2 ottobre 2006

Fenomenologia della raucedine poliposa da ufficio


Ciao ragazzi e ben trovati. Oggi è lunedì, cielo bigio, poca voglia.
La Valchiria sonnecchia in reception e io pure.

In compenso oggi abbiamo un ospite qui in ufficio. Chi se ne frega di chi è, è uno che si è seduto ad un desk libero, e che quando parla (al telefono o con noi) ha una voce sgranata, rauca, grattata, tipo quella che abbiamo la domenica quando ci alziamo alle 2 del pomeriggio dopo una nottata estrema (ognuno la intenda come vuole...!), manco avesse un polipone gigante avviticchiato alle corde vocali!

La cosa strana è che lui non è l'unico dei miei colleghi a presentare questo fenomeno di voce poliposa fastidiosa, e non solo di mattina – quando lo giustifichi pensando che si è appena alzato dal letto -, ma anche a pomeriggio inoltrato. L'ho notato in tante altre persone. Sono quelli che quando li senti parlare cominci a schiarirti tu la voce al posto loro, neanche il rospone te lo sentissi tu in gola, presente?

Ecco io credo che sia un problema dello stare in ufficio ("Ma va? Ormai per te ogni scusa è buona, Tengi, ammettilo!"). Davvero! L'abitudine costante a stare seduti rinsaccati e afflosciati su se stessi, a parlare a basso volume perchè quasi sempre al telefono e per non disturbare gli altri, fanno sì che il corpo non sia più abituato a produrre una bella voce limpida e stentorea, ma che si accontenti per far meno fatica di questi monosillabi sputacchiati, sdiaframmati e granulosi come quelli tipici delle RANE!... CRA CRA CRA

Pensateci: i muratori che qualche mese fa lavoravano sul mio tetto e che si facevano delle belle cantate non avevano di questi problemi! Chi lavora a contatto col pubblico e usa molto la voce per spiegare, argomentare, convincere, vendere, non ha di questi problemi!
Solo NOIIIIII, solo noi che stiamo seduti e che parliamo solo col PC!!!

Dico solo una cosa: che tristezza… ma siamo uomini o cimici?

E anzi visto che ci siamo: stiliamo una bella lista di malattie, problemi, affezioni varie che possiamo beccarci in ufficio e grazie alla vita che facciamo in ufficio... potrebbe essere una buona scusa per riconoscerle ed evitarle, che ne dite??? Ma prima, schiena dritta, una bella schiarita di voce, e diamo fiato alle trombe!!!

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