venerdì 29 settembre 2006

Implicazioni psicologiche del Venerdì

Ciao a tutti.
Penso che non ci sia bisogno di ricordare che oggi è venerdì.

Oggi devo fare un lavoro con un collega. Poco fa questi mi ha chiesto di rimandare l'impegno a oggi pomeriggio, perchè stamattina è tardi e non si fa a tempo. Io gli ho risposto che dipende dai punti di vista, visto che erano le 11 e dopotutto avevamo da fare solo per un'oretta, all'incirca.

Un terzo collega, che ha ascoltato la scena, ha detto "Beh, d'altronde, è giusto che pensi di non avere tempo, perchè il venerdì psicologicamente sembra sempre più corto!"

Giusta osservazione. Il venerdì sembra essere una giornata breve qui in ufficio. Forse perchè siamo noi che vogliamo fortemente che lo sia, per poterci lanciare liberamente a capofitto nel week-end.

Allo stesso modo, un mercoledì alle 18 sentii dire questa frase "Beh, dai, è finito il mercoledì. Adesso la settimana è in discesa." Vero anche questo. Il mercoledì è il picco più alto prima che inizi la discesa che porta inesorabilmente a lanciarci a capofitto nel week end. Passato il mercoledì, puoi dire di aver scollinato.

E questi sono una parte dei ritmi che il nostro fisico e la nostra mente assorbe in modo inconscio quando si lavora in ufficio. Ritmi sinusoidali, vissuti in funzione di quei due giorni che si chiamano WEEK e poi END o anche FINE e poi SETTIMANA.

Credo che si possa dire qualcosa anche riguardo ai cicli di lunedì, di martedì o di giovedì, e se vi sentite ispirati vi prego di postare le vostre riflessioni.

Tengi

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Di Tengi |

1 Commenti:

  Alle 2:20 PM Anonymous facebook faccine ha fatto una pausa per dire:
:)