mercoledì 12 settembre 2007

Guarda che c'è chi sta meglio!

Nelle fasi della vita più avverse, quelle caratterizzate da senso di sconfitta, inadeguatezza, poca voglia di reagire e tanta voglia di lamentarsi, ho sempre accolto con scetticismo la classica espressione di chi, per consolarmi, mi diceva: "guarda che c'è chi sta peggio!".
In primo luogo perchè spesso la condizione di benessere, appagamento, soddisfazione (direi quasi felicità...) è frutto di sensazioni soggettive, e le medesime condizioni oggettive di vita (tipo di lavoro, affetti, amicizie) possono causare profondo malessere in un individuo ed essere invece del tutto soddisfacenti per un altro. In altre parole, il "peggio" di qualcuno potrebbe essere benissimo un "ottimo" per qualcun altro. In secondo luogo, perchè ritengo che ciascuno abbia il sacrosanto diritto di prodigarsi per i propri obiettivi di felicità esattamente per come se li immagina o se li raffigura nei propri sogni.
Per questo non capisco e trovo inutili alcuni sondaggi, riportati - io li ho letti così - con lo scopo di sollevare il lettore mostrandogli, dati alla mano, che "c'è chi sta peggio".
Stamane leggevo su Epolis che il quotidiano The Economis ha pubblicato una classifica, in cui risulta che la nostra Italia è il paese meno caro per gli uomini d'affari.
Leggiamo la classifica e scopriamo che, in effetti, ci sono delle città in cui si sta "peggio".
Approfondiamo i dati di analisi e scopriamo che coloro che stanno peggio fanno parte di una prestigiosa elite che può comunque permettersi di spendere (o di far spendere):
- almeno 200 euro a notte per un albergo
- almeno 13 euro per un drink pre-dinner sempre in albergo
- almeno 20 euro a pranzo (i manager che affollano Peck di via Torino mi risulta spendano anche di più)
- almeno 40 euro per un viaggio in taxi (guai, i mezzi!)
A questo punto, nel tentativo di trovar consolazione guardando chi sta peggio, mi salta agli occhi l'evidenza che c'è comunque chi sta meglio di noi.
E parecchio meglio, anche.
Non ho capito, mi dovrebbe consolare?

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Di Tengi |

4 Commenti:

  Alle 1:30 PM Blogger Unknown ha fatto una pausa per dire:
A me non consola per niente .. anzi !
  Alle 2:39 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
MaH... di solito non ci penso. A volte, quando invece mi capita di ragionarci su, mi viene un bel nervoso, va'...
Anche perché la frase 'uno schiaffo alla miseria' mi si presenta subito alla mente.
  Alle 6:00 PM Blogger Atipica ha fatto una pausa per dire:
Sai, tengina, che anche io odio quelli che mi dicono che c'è chi sta peggio? Come se poi sapere che qualcuno sta male dovesse alleviare il dolore che provo io,non vedo il nesso. Però, a parte questo, mi piace davvero come hai spiegato questa cosa.
  Alle 10:21 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Probabilmente l'80% della popolazione sta peggio di noi. Parlo di gente che non ha da mangiare, bere, sfruttata etc etc. Il problema è che si tratta di invisibili, mentre i media si danno un gran daffare a metterci sotto gli occhi quel 20% che sta meglio e per cui è con quelli che ci vien da raffrontarci.

C'è poi anche da dire che è meglio esser poveraccio tra i poveracci che non poveraccio tra i fighètti.