martedì 4 marzo 2008

La donnetta

La donnetta ha deciso che stasera va in palestra.
La vediamo che pedala in bicicletta col compagno senno-di-poi, mentre pensa che forse è già tardi per rimettersi in linea. Giunge nel cortile buio e aggancia la bici sperando che nessuno me la rubi. E' nuova, le seccherebbe. Un paio d'ore dopo si scoprirà che l'aveva legata in modo tale che sarebbe bastato sfilare il sellino per fottergliela.
La donnetta nello spogliatoio osserva le altre donne. Odia i culi a bassorilievo che non disegnano nemmeno una piccola curva sulla stoffa, quei culi maledetti. Lei, che deve portarsi in giro il suo bel po-pò. Si rammarica subito dei propri pensieri, e si ripromette di non pensarli mai più mentre infila un paio di calzetti bianchi.
Entra in sala. Tutti sono affannati e sudati. La donnetta non ha portato la felpetta tattica copriculo, e striscia lungo i muri. Non va nemmeno a prendere la scheda, perché dovrebbe dare le spalle a tutto il parterre di cyclette. Svicola verso la sala più imboscata a passo laterale.

Sul tapis roulant la donnetta zompetta a velocità sette sudando in mezzo alle tette. Si guarda attorno asciugandosi il sudore sulla fronte, ben attenta a non inciampare. Gli istruttori chiaccherano tra di loro in un angolo. Meno male. Ha sempre paura che qualcuno di loro le muova un appunto, una precisazione. Non vuole sentirsi inadeguata. Una volta decise di fare un esercizio speciale per le culotte de cheval. L'istruttore passando la guardò talmente male che smise immediatamente. L'i-pod ora ballonzola insieme a lei. Una strana voglia, subito repressa. Nelle orecchie, il miglior repertorio vetero-nostalgico. Basta che aiuti a tenere il ritmo. Improvvisamente, sente che è giunto il momento. La musica la galvanizza, aumenta la velocità, si vede come Rocki Balboa in cima alla scalinata. Vorrebbe sferrare un pugno all'aria, vorrebbe scalpitare, vorrebbe sprizzare energia, non sta più nella pelle, vorrebbe...
"Scusa ti manca molto?"
Per poco non cade. Ma si riprende velocemente. Non è poi così donnetta, è piuttosto una tigre! Il fatto è che non riesce a concepire l'idea di poter cadere dal tapis roulant: slittare verso il fondo col culo per aria, finire spiaccicata sul muro in una posa scomposta. L'I-pod che vola lontano. La figura di merda.
"5... minuti"
Alza il culo impettita, e prosegue a zampettare come uno struzzo.
...
La piacevole sensazione di benessere sotto la doccia le fa dimenticare per un attimo chi è e dove si trova. Eccede nella cura del proprio corpo. Ma non si rassegna a mostrare le pudenda alle altre donne. Non ce la fa a darsi la crema a gambe larghe come fanno certe. E' troppo pudica? Ha preso troppo da sua madre?
Desidera improvvisamente essere a casa, e un piatto di minestra. Sa che girerà il cucchiaio più volte nel piatto per raffreddarla, e poi si preparerà per la notte. Metterà il pigiama e chiuderà la porta della camera dietro di sé. E via, dissolvenza sui pensieri di fine giornata.
Dimentica tutto e per un momento solo, pensa alle pieghe di questo cuscino, le lenzuola soffici e i tuoi piedi stanchi. Senti il tuo corpo rilassarsi. Senti di meritartelo, questo tepore, così come la minestra e la corsa in bici. Concediti questo lusso di non pensare, di essere un po' frivola, di essere un po' vuota. Concediti il lusso ma non odiarti per questo. Datti dei piccoli obiettivi, se proprio lo desideri. Addominali nuovi, due chili in meno. Ma sei sicura che sia questo il massimo che puoi concederti? Si?
Sei proprio una donnetta.
Dormi, ora.

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Di Tengi |

3 Commenti:

  Alle 6:59 AM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Anche tre o quattro o cinque, in meno...
Senza tapis roulant...
Domani faccio sistemare la bici.

(uff, che fatica...)
  Alle 12:03 PM Blogger Brian ha fatto una pausa per dire:
Mi hai fatto passare la voglia di mangiare.....che brutta immagine ho ora impressa nella mente...

Baci
Brian
  Alle 1:15 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Si farà un fisico da poter affrontare una gara di lotta nel fango, se continua così.