martedì 5 giugno 2007
Metti, una sera coi creativi
Perchè non tutti gli ambienti di lavoro sono come il mio.
Perchè ci sono quegli ambienti dove chi compie gli anni ha ancora voglia di invitare i propri colleghi a bere sui Navigli nonostante se li sia già suppati per una settimana di fila.
Sono quelli che organizzano eventi, quelli che lavorano con e per la musica. Quelli che fanno cose e vedono gente. Quelli creativi. Quelli che la testa gli lavora anche quando sono seduti sulla tazza. Quelli che fanno gruppo sempre, anche al bar. Soprattutto al bar.
Quelli che si considerano simpatici l'un altro e qualche volta si limonano l'un l'altro. Quelli che in fondo in fondo si vogliono bene e qualche volta si amano.
Quelli che si frequentano spesso anche la sera. Quelli che uscire coi colleghi non è l'ultima spiaggia cui far approdare la propria solitudine, la leva da tirare solo in caso di emergenza. E' un modo per stare insieme, per farsi venire delle idee, per intessere relazioni.
Sono quelli che quando si beve, si beve sul serio.Tanto che alle 9 e mezza son già tutti pieni come delle uova.
Ci sono ragazzi coi capelli lunghi e l'abbigliamento finto trasandato. C'è uno con una stella marina all'orecchio. Ci sono le tipe che ci stanno dentro. C'è persino una bambina di due anni che passa di braccio in braccio e non si capisce di chi sia figlia. Ci sono braccialetti grandi e collane etniche, camicie ampie e jeans oversize. Ohibò, c'è anche un agente assicurativo.
C'è il grande capo che improvvisa riunioni in mezzo alla strada accosciandosi di fronte agli interlocutori. E da quella posizione attacca uno sproloquio incomprensibile. Un volo pindarico che decolla col racconto di una visita al cimitero, sorvola a cuor leggero su una serie di problematiche di fatturazione, per atterrare sul motto aziendale del "dobbiamo essere un gruppo" e sul nonsense del "dimmi tu cosa devo fare". Non capisco nulla ma sorrido compiacente. Anche se necessiterei dapprima di un podologo per ripulire il discorso dalla erre moscia e quindi di un interprete di linguaggi creativi.
Mi chiedo cosa ne sarebbe di me se lavorassi con loro. Avrei forse molto più pepe al culo di quanto non abbia ora. Avrei senz'altro la possibilità di vestirmi casual più di quanto non faccia ora. Avrei la spensieratezza di sbronzarmi alle quattro del pomeriggio a qualche vernissage, più di quanto non faccia ora.
Avrei comunque voglia di scrivere il blog. E nessuno avrebbe niente in contrario. Tenere un blog è un'attività molto creativa. Ma il fatto di poterlo fare senza remore forse me lo renderebbe poco attraente. O più che altro, perchè non potrei parlare e sparlare dei miei colleghi. Colleghi che forse amerei alla follia. Dacché non avrei nulla di cui scrivere.
E allora metti che in certi casi è bello sentirsi parte del gruppo creativo pur standone fuori.
Metti che è affascinante guardare quello che accade là in mezzo tirando sul col nasino ogni tanto.
Metti che è comunque intenso lasciarsi sedurre da un coloratissimo lecca lecca gigante, di quelli che la mamma non ti compra mai.
E allora metti, una sera a cena coi creativi.
P.S. Da Tengi, con tanti auguri a te.
Etichette: Ufficio Tengi
11 Commenti:
e metti che accendi il tuo nuovo regalo collgandolo al pc e scopri che emette un suono che pare un vibratore...
Lafigliadeldemonio
Lafigliadeldemonio
metti che io coi colleghi non uscirei neanche se fosse l'unica chance di evitare l'ergastolo...
(nell'altro reparto c'è una bonazza assoluta che scherzosamente tampino, prima ha accettato di andare in un agriturismo... a mangiare e basta, però)
(nell'altro reparto c'è una bonazza assoluta che scherzosamente tampino, prima ha accettato di andare in un agriturismo... a mangiare e basta, però)
non esiste tampinare scherzosamente. esiste semmai tampinare senza troppa convinzione. ma in tal caso non si parla di tampinare. insomma, vedi tu.
te lo ha detto lei che viene per "mangiare e basta"? con una simile risposta, più che tampinare mi sembra si possa parlare di "provarci selvaggiamente" o "dare il tormento".
e forse ci starebbe anche, sai?
te lo ha detto lei che viene per "mangiare e basta"? con una simile risposta, più che tampinare mi sembra si possa parlare di "provarci selvaggiamente" o "dare il tormento".
e forse ci starebbe anche, sai?
Metti che l'evento coi miei colleghi, oggi, siano stati gli scrutini. Catering: scorzette d'arancia ricoperte al cioccolato, torta con confettura di prugne, thè freddo, succo di albicocca e succo di arancia. Si leggon relazioni, giudizi e pagelle. Mi annoto le frasi storiche del Capo, e lo spatasciamento a terra del collega quando il Capo verbalizza che sarà lui collega a 'prendersi la responsabilità di...'
Qui ci si sbronza con la responsabilità, pensa un po'.
Qui ci si sbronza con la responsabilità, pensa un po'.
Ah! E, naturalmente, tanti auguri al discografico :-)
Il creativo...quello sì che è sempre stato il mio lavoro dei sogni...certo dopo il pilota e l'astronauta...
Per motivi personali, ci sentiamo molto vicini al mondo - al contempo luminoso e sfigato - dei creativi. Ci permettiamo così di linkare quello che consideriamo un po' come il manifesto di tutta una fetta di loro:
www.jaceanderson.com/picture_library/advertising_dilbert.jpg
www.jaceanderson.com/picture_library/advertising_dilbert.jpg
te lo ricordi Albanese, da creativo?
Mi sa che 'sto blog è da tener d'occhio.
e io sto benissimo sotto i riflettori... ;-)
Metti che è affascinante guardarla mentre annota quel che accade intorno, tirando su col nasino ogni tanto.
Metti che il coloratissimo lecca lecca gigante, la mamma alla fine ce l'ha comprato, ma nonostante i capricci non riusciremo mai a finirlo, da soli.
E allora metti, un'altra sera a cena coi creativi..molto presto.
Grazie per l'ospitalità, gli splendidi auguri e la delicatezza. (Lo sai quanto ti temo)