martedì 4 dicembre 2007

Tempus fugit

Come diceva un amico, in ufficio il tempo non scorre sempre allo stesso modo. In ufficio il tempo ha il respiro incostante dei picchi di furia ed inerzia che lo contraddistinguono. Si sposta in avanti a forza di contrazioni e distensioni, come un verme, come un bego di fosso. Se potesse camminare dunque striscerebbe. E se avesse voce emetterebbe lo sfiato prodotto dal mantice di una fisarmonica.
Ci sono giorni in cui le giornate sono vuote, costellate di poche parole e piccoli gesti da compiere metodicamente. Il tempo non passa mai. Non serve la chat, non serve internet, non serve bere un caffè, non serve fumare una sigaretta. Lui sarà sempre capace di tenere da parte per te un'ora intera di noia pura. Sessanta minuti e poi altri sessanta e poi se dio vuole si esce da qui.
Ci sono giorni invece in cui il tempo non basta mai. Le ore vorticano come fossero minuti, i secondi sfuggono di mano verso lo scarico che se li porta via, divorati dalla frenesia, fagocitati dalle riunioni, dalle telfonate, dalla compilazione di mail estenuanti. E così il tempo scivola via sotto le nostre dita agili. E quando si esce dall'ufficio è come scendere da un tapis roulant. Il primo passo fuori da qui ti incolla nuovamente a terra, in una dimensione spazio-tempo che sorprende e fiacca come fosse un rallenty, una moviola, e che invece è solo la vita vera.
Il tempo in ufficio è un bego di fosso. A guardarne il movimento, si potrebbe restare affascinati. Pare impossibile che riesca a percorrere delle distanze. Eppure. Se ti distrai un attimo a guardarti intorno, scappa via che manco te ne accorgi.

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Di Tengi |

6 Commenti:

  Alle 7:41 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
Dappertutto, dappertutto è così.
Dannato bego di fosso, che poi non è lui che passa, siamo noi che passiamo (e lui è li che guarda).
  Alle 2:13 PM Blogger dawoR*** ha fatto una pausa per dire:
Un Sorriso :) dawoR***
  Alle 7:40 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
ci sono settimane in cui i singoli giorni non passano più però poi il sabato arriva comunque in fretta. Non riesco a spiegarmelo!
  Alle 11:46 PM Anonymous Anonimo ha fatto una pausa per dire:
A me capitano (quasi) solo giornate della seconda categoria.
Anche il sabato e la domenica, necessari per rifiatare, scivolano via.
Penso che in tutto questo manchi la vita vera.
  Alle 2:20 PM Blogger Alessandra ha fatto una pausa per dire:
ci vorrebbe un po' più di flessibilità nell'orario, per limitare al massimo quei momenti morti che non sono utili a nessuno
  Alle 2:37 PM Blogger VIPERA ha fatto una pausa per dire:
Ma hai una bella sensibilità "artistica" che ti salva da ogni forma di alienazione. E non è poco.
Un bacio.