L'odio cieco
Un odio viscerale, istintivo, fisico. Concreto e palpabile come la voglia che mi prende ti tiragli un pugno sul muso ogni volta che lo vedo.
Portatore sano dei peggiori paduli che io abbia mai vissuto qui dentro, lui piomba in ufficio da me a intervalli regolari (un bel cetriolone ogni due mesi, grazie!).
Ogni due mesi lui riemerge dalle insondabili e remote profondità della terra che lo inghiottono per tutto il resto dell'anno (ma siamo sicuri che quel tipo lavori per noi?) ed approda tronfio e fiero alla mia scrivania, più forte e più rompicoglioni che mai, col suo bagaglio di simpatia.
E dopo aver preso possesso della postazione di lavoro, apre la sua valigetta carica di doni fantastici, ne estrae delle carte scritte con l'inchiostro fantasia, indossa un paio di occhiali con le lenti allegria, e quindi si appresta a coinvolgere me, lui, lei, tutti quanti, nelle sue mirabolanti avventure. Perchè ha deciso che il cataclisma che ci seppellirà tutti sarà lo scassamento di maroni termonucleare intergalattico che lui sarà in grado di infliggerci.
Lo odio perchè lui arriva con l'aria da amicone beota e con la ferma intenzione di uccidermi.
Lo odio perchè lui antepone sempre un paio di battute al suo ingresso in scena, così, tanto per preparare il pubblico a quello che vedrà. Vieni avanti, cretino!
Lo odio perchè mi costringe a implorarlo di sopprimermi subito anzichè sottopormi al calvario massacrante dei sorrisi forzati. Risparmiami queste manfrine ti prego.
Non riesco a parlargli senza tradire fastidio. Io ti odio è più forte di me.
Non riesco a guardarlo senza tradire insofferenza. Vattene da qui!
Domani lo vedrò. E so già che mi tirerà un pippone infinito, e l'unico modo per far si che se ne vada il prima possibile sarà di lasciarlo parlare, parlare, parlare. Perchè io lo odio ma lui ama parlare.
Perchè finchè non avrà scoreggiato fuori tutte le parole che la sua mente produce, come bolle d'aria all'odore di merda, da quella bocca tonda come il culo di un babbuino, non potrà dirsi contento. E io so già che me le dovrò annusare tutte dalla prima all'ultima. Sarà come essere chiusa in un ascensore con un petomane.
Lo odio perchè è noioso, perchè è verboso, perchè è un uomo di plastica.
Un uomo che non esprime nulla, che non trasuda nulla, neanche il suo essere uomo (eh, oggi è lunedì!). Un uomo che potrebbe essere prodotto in silicone e fibra di vetro e sarebbe la stessa cosa (ti disturbo per chiederti una cosina, grazzissime).
Lo odio perchè non è umano, perchè è inconsistente, perchè quando lo guardi gli puoi vedere attraverso. Perchè è un monumento di cartapesta al moderno impiego: lo stesso lavoro che ti rifila di due mesi in due mesi, le stesse stronzate in circolo vizioso, le stesse amene chiaccherate in tema di nulla, il costante cetriolo nel culo in ogni pausa pranzo e pausa caffè e pausa sigaretta che sei costretto a farti con lui.
Perchè non esiste eppure gli parli, perchè non sai chi è eppure lo decodifichi e gli dai un nome e un cognome, perchè non lo conosci eppure rispetti le sue scadenze.
Perchè le sue parole non hanno colore, perchè la sua persona non ha odore, perchè la sua presenza non lascia segni, perchè se lo metti al sole probabilmente non fa neanche ombra.
Lui è l'eterna spola senza approdo finale, il fare il demolire e poi il rifare da nuovo, la catena di montaggio di una bolla di sapone; lui è tutti i miliardi di caratteri digitali che stanno negli hard disk bruciati, lui è tutti i milioni di stampe appallottolate nei cestini di tutto il mondo, lui è tutte le parole morte, lui è tutte le nozioni ormai sorpassate. Il sapere inutile. Il finto umanesimo.
Io lo odio perchè in realtà non è lui che odio.
Etichette: Ufficio Tengi
11 Commenti:
2) se costui non ha odore, mi sa che è un pregio
3) mica ti sarai ispirata al mio post sulla piaga che ho in ufficio?
:o
e poi no: quale piaga? passare link please, che leggo. :-)
p.: no.
no. il mio è più molesto.
senti ma alla fine? hai cambiato lavoro?
bacio!
Peraltro. A volte accade anche per l'amore.