giovedì 8 febbraio 2007

Rientro

Io rientro per fare i complimenti alla Tengi per l'immane sforzo di lavoro che ha fatto... e invece di trovarmela sorridente, contenta e felice... eccola lì sull'orlo del precipizio con un masso intorno al collo. Le passerà, dopotutto durano solo 5 giorni.
Ho cambiato lavoro (e per questo motivo per molto tempo sono stato lontano dal blog) mi mancheranno i vecchi colleghi, ma avrò l'immenso gusto di potere sparlare alle spalle come non mai senza remore.
Ho già avuto modo di parlare nel passato della scema (collega della stronza), ma mi ricordo come fosse ieri quella volta che entrò in ufficio incazzata nera perchè fuori dall'asilo le avevano rubato il passeggino del bambino. Ok, vabene, per carità. ma non ti prendere mezza giornata di permesso per andare dai Carabinieri a fare denuncia contro ignoti! Avrei pagato oro per vedere la faccia del Maresciallo che scriveva la denuncia. Dal giorno dopo, passeggino nuovo regolarmente lucchettato alla cancellata dell'asilo. Si dice anche che adesso usi assicurare le ruote con l'apposito blocca disco...

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lunedì 8 gennaio 2007

1000 modi per dire "io NON sono single"

Qui in ufficio, quando si parla del proprio "partner amoroso", non so mai quale sia il termine da usare:
1) fidanzato/a: il più usato qui a Milano, ma a me sa troppo di fidanzati con promessa di matrimonio/casa già comprata/asciugamani in coordinato Lui&Lei, per cui non lo uso per evitare improvvise crisi di soffocamento
2) moroso/a: io lo chiamo così, anche se qui non è molto usato (quando lo dico mi guardano un po' strano), non so in altre parti d'Italia - è carino dai, deriva da "amoroso" -
3) ragazzo/a: non è male! Ma è po' troppo colloquiale forse, e poi mi chiedo: fino a che età si può dire??? Un po' come "stiamo insieme", non fa un po' ritorno all'adolescenza?
4) compagno/a: mmmm, troppo "New Economy anni '80", come quella pubblicità "io vivo con il mio tempo, con il progresso, la performance...", più adatto ai fidanzati in procinto di seconde nozze, forse
5) partner: mah... usato da solo questo termine serve per lasciarvi la piazza libera, perchè in fondo vuol dire tutto e niente (partner a briscola, partner a tennis, partner di bisboccia all'osteria...?)

... e poi ci sarebbe un altro simpatico termine di derivazione regionale che si usava dalle mie parti, pensato proprio per noi ragazze, ma dubito che sia adatto all'ufficio... trattasi di "manico".

New entry
: il mio uomo o la mia dooonna (alla Alex Drastico), o anche il mio ganzo (ma solo se di nome fa Fonzie) suggeriti da Maldi, il mio tipo/la mia tipa (come per dire, uno qualunque, raccattato per caso per strada...!), dal Capitano, la mitica "fidanz"... (hei Capsula, dimmi Nucleo, bella cumpa, ti presento la mia fidanza!), infine, regionale, arriva zito/a da Moz.

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lunedì 13 novembre 2006

In pillole: loffa a tradimento

Tradunt, ovvero
dalla tradizione orale si riporta il seguente fatto.

Una segretaria fu chiamata improvvisamente dal capo nell'ufficio di lui, ché vi era un gran bisogno di lei, ché si doveva provvedere quanto prima alla redazione di un documento molto importante.

Lei ovviamente accorse, tempo di giungere da lui, tempo di alzarsi dalla propria scrivania e percorrere quei dieci metri che la separavano dall'ufficio del gran capo.

Data l'urgenza della richiesta, la porta fu aperta da lei senza preavviso, lei che subito fece per avvicinarsi alla di lui scrivania, ché tempo da perdere non ve n'era...

Lo trovò con sguardo aggrottato, lo trovò intento a leggere qualcosa, lo sguardo basso e un po' colpevole sui fogli... "Mi ha chiamato? Eccomi."

"Nnnnno, niente niente, vai pure, ora sono impegnato, ti chiamo io dopo!"

E perchè? Prima tanta fretta e ora...
Oddio che è sto odore?
Explanatio: Il capo aveva sganciato una scoreggia mefitica tale da stendere un mammut, e disperato aveva cercato di far uscire la collaboratrice dalla stanza prima che la flatulenza le giungesse alle nari, rimandando l'incontro a dopo, tempo che la perturbazione lasciasse gli Appennini.
Tutto inutile...

Lei aveva sentito bene, capito tutto, e tempo di uscire dalla stanza lo aveva già raccontato al mondo.
Tanto che ora si tramanda questo episodio ai posteri.

Moderne Odissee d'Ufficio.
Omero

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lunedì 6 novembre 2006

Pour parler

La Tengi è ancora in giro per il mondo, poverina. La spremono come un limone è non può postare sul sito, che ne risente. Poi ci torna stressata e inacidita come una zittellaccia d'ufficio.

Per mia esperienza, a dire il vero, le donne colleghe sono meglio "single" che madri. Almeno le prime passano il tempo a (s)parlare di altri (che siano vip, colleghi o gente comune)... le altre commentano il colore degli escrementi della creatura e mentre bevi un caffè non è molto piacevole.

Ah, un'altra cosa: son tutte mamme coi figli degli altri...

Baci,
LCL

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martedì 17 ottobre 2006

La nostra colonna portante

Inutile sottolineare quanto e perchè il buon vecchio Messenger sia importante per tutti noi, popolo dell'ufficio.
Lo usiamo quasi tutti, suvvia, ammettiamolo. Lo so, c'è ancora qualcuno di noi che purtroppo ne è sprovvisto, a causa di ingiustificate politiche aziendali particolarmente restrittive (c'è gente che non ha neanche Internet, ma come si fa!). A costoro posso solo dire che forse è meglio così, meglio non prendere il vizio.

Da me in azienda invece lo usano tutti-tutti-tutti. Persino i dirigenti, con la scusa che "è uno strumento molto importante per il lavoro perchè ti consente di comunicare velocemente scambiare file e lavorare con tutti bla bla bla" ... "lo sai che se sei sullo stesso server ti scambi i file con un velocità pazzzzzzèsca!"... ahhhn che storia...
MA CHI CI CREDE! Si certo, sarà ANCHE per questo, poi però scopri che hanno una collezione di faccine sterminata e ogni tanto li vedi che scribacchiano ad una velocità impressionante con un sorrisetto sotto i baffini che sbuca da dietro il monitor del portatile, e già immagini quali frasi possano sgorgare dalle ditine agili che si muovono sulla tastiera:

Gio scrive:
Ciao come stai?
Emy scrive:
Bene grazie
Gio scrive:
Che fai?
Emy scrive:
Lavoro
Gio scrive:
A pranzo hai impegni?
Emy scrive:
Mah... no, perchè? Hai qualche idea?
Gio scrive:
Vieni con noi passiamo a prenderti
Emy scrive:
Va bene... ma solo perchè sei tu... perchè gli altri sai...
Gio scrive:
Eh lo so... d'altronde se non fosse per me, sai che noia la pausa pranzo...
Emy scrive:
Eh, adesso non ti montare la testa...
Gio scrive:
A proposito, lo sai cosa mi ha detto la Carla che le ha detto la Giusy dopo quello che ha sentito dire da Franco?
Emy scrive:
No, no, dimmi!
Gio scrive:
Ha detto che spera che lui non si faccia troppe storie solo perchè sono andati quel giorno a pranzo da soli, lo ha fatto solo per cortesia...
Emy scrive:
Noooo, ma daiiiii
Gio scrive:
Eh, è quello che dico pure io, ma chi se la fila...
Emy scrive:
Ma si, daiiii!
Gio scrive:
Dai, ma siiii
Emy scrive:
Ehggià
Gio scrive:
Ehssì

... e così via per righe e righe e righe...
Occhio però a usare il Messenger con cautela e attenzione e quando si è ben svegli, perchè si possono generare pericolosi incidenti diplomatici, soprattutto se si hanno molte finestre di conversazione aperte in contemporanea! Pertanto sempre all'erta e... attenti al dito pazzo!
Tengi

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lunedì 2 ottobre 2006

Fenomenologia della raucedine poliposa da ufficio


Ciao ragazzi e ben trovati. Oggi è lunedì, cielo bigio, poca voglia.
La Valchiria sonnecchia in reception e io pure.

In compenso oggi abbiamo un ospite qui in ufficio. Chi se ne frega di chi è, è uno che si è seduto ad un desk libero, e che quando parla (al telefono o con noi) ha una voce sgranata, rauca, grattata, tipo quella che abbiamo la domenica quando ci alziamo alle 2 del pomeriggio dopo una nottata estrema (ognuno la intenda come vuole...!), manco avesse un polipone gigante avviticchiato alle corde vocali!

La cosa strana è che lui non è l'unico dei miei colleghi a presentare questo fenomeno di voce poliposa fastidiosa, e non solo di mattina – quando lo giustifichi pensando che si è appena alzato dal letto -, ma anche a pomeriggio inoltrato. L'ho notato in tante altre persone. Sono quelli che quando li senti parlare cominci a schiarirti tu la voce al posto loro, neanche il rospone te lo sentissi tu in gola, presente?

Ecco io credo che sia un problema dello stare in ufficio ("Ma va? Ormai per te ogni scusa è buona, Tengi, ammettilo!"). Davvero! L'abitudine costante a stare seduti rinsaccati e afflosciati su se stessi, a parlare a basso volume perchè quasi sempre al telefono e per non disturbare gli altri, fanno sì che il corpo non sia più abituato a produrre una bella voce limpida e stentorea, ma che si accontenti per far meno fatica di questi monosillabi sputacchiati, sdiaframmati e granulosi come quelli tipici delle RANE!... CRA CRA CRA

Pensateci: i muratori che qualche mese fa lavoravano sul mio tetto e che si facevano delle belle cantate non avevano di questi problemi! Chi lavora a contatto col pubblico e usa molto la voce per spiegare, argomentare, convincere, vendere, non ha di questi problemi!
Solo NOIIIIII, solo noi che stiamo seduti e che parliamo solo col PC!!!

Dico solo una cosa: che tristezza… ma siamo uomini o cimici?

E anzi visto che ci siamo: stiliamo una bella lista di malattie, problemi, affezioni varie che possiamo beccarci in ufficio e grazie alla vita che facciamo in ufficio... potrebbe essere una buona scusa per riconoscerle ed evitarle, che ne dite??? Ma prima, schiena dritta, una bella schiarita di voce, e diamo fiato alle trombe!!!

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