giovedì 5 aprile 2007

Freddure d'Ufficio*

- Ragazzi sapete da dove viene il nome Java?
- Certo, è un'isola dell'Indonesia!
- Ma no invece! E' un fiume!
- Come un fiume, non è possibile, è un'isola!
- Ma scusate, non si dice scorre Java nel suo letto?

*questa è una di quelle che arrivano dopo

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lunedì 22 gennaio 2007

Il dono

Ennesima festicciola di compleanno in ufficio fissata per le 16. Sfiga vuole che mi attardi al telefono qualche minuto in più, e così arrivo a festa già iniziata. Apro la porta e me li trovo tutti lì davanti, disposti a semicerchio col bicchiere di plastica in mano, i miei cari colleghi.
Il solito pirla, che è qualche giorno che mi ha preso di mira, si stacca dal coro facendo un passo in avanti, prepara l'uscita ad effetto sbracciandosi manco fosse Proietti, e dà fiato alle trombe.
Il solito Pirla: "Ehi Tengi, adesso non fare come al solito che ti attacchi alla bottiglia, eeeeeh???".
Tengi: "..."
"..."
"..."
("he he he... ma sei davvero simpa... ehm.... no, ti prego, vai a fare un provino per Zelig ti ci porto io in viale Monza, perchè sei un cabarettista nato, sei sprecato qui in ufficio... e allora visto che siamo in vena di sketch io ti rispondo, con altrettanta spiritosaggine, che sei un po' una merdaccia a fare ste uscite, ah ah ah che ridere eh?, e che le figura di cacca davanti a tutti stile Bridget Jones non me le fai a fare a meno che tu non ti chiami Hugh Grant e la cosa non mi risulta, perchè sei solo uno sfigato Nerd ah ah ah, e anche se non ti ubriachi lo sanno tutti qui che hai anche tu i tuoi bei problemini, tipo che è 4 anni che vai dietro alla tua dirimpettaia di scrivania e quella non ti si fila manco dipinto, ah ah mi sto sbellicando, e tu per ripicca le tieni il muso ogni volta che lei va a pranzo con gli altri manco fosse proprietà privata del signorino, si signorino..., ho detto signorino ma sei vecchio come il cucco e ancora non l'hai trovata una che ti consideri e allora forse è il caso che consideri l'idea di darti all'alcol dammi retta è più sano, fai come me, ah ah le maaatte risate, avresti almeno qualche serata felice invece di startene a casa col tuo amico immaginario anzi da solo che manco l'amico immaginario ti sopporta più e ci credo, e credi che il massimo sia sfogarti la mattina con chi ti capita a tiro tipo me, che poi manco lo sai quanto mi sono ubriacata davvero quella sera perchè alle 11 eri già a dormire con l'orsetto di Mr Bean, e lo stesso continui a pigliarmi per il culo pensando sia una battuta spiritosa invece non lo sai ma dopo la 1000° volta che la fai diventa vecchia e allora guarda cambia bersaglio che hai stufato piuttosto pensa a rinnovare il tuo set di cravatte che fanno pena anzichè ferire la sensibilità delle giovani colleghe la cui unica sfiga è quella di lavorare con teeee!!!!!!!... ecco. ").

Non ho il dono della risposta pronta e concisa.
No, no. Decisamente no.

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venerdì 19 gennaio 2007

Un post nostalgico

La pausa pranzo di oggi è stata all'insegna del revival. Sarà che è venerdì, sarà che c'è un sole che vorresti uscire a giocare a pallone, o a fare un giro in bicletta, fatto sta che ci siamo ritrovati a riesumare dalla soffitta dei ricordi tutti i nostri "gustosi compagni" di pomeriggi assolati, quando da bambini ci si concedeva esausti una pausa dopo l'ennesima partita a palla avvelenata.
Ecco il risultato:
I Soldini: una goduria, chi se li ricorda? Una libidine di pan di spagna interamente ricoperta di cioccolato con un "soldino" coniato dalla zecca del Mulino Bianco e incastonato sulla sommità. Il soldino era la prima cosa a venire disincagliata dalle sapienti dita di noi bambini, il resto della merendina veniva brutalizzato in 4 morsi.
I Tegolini: dico i primi, quelli a base quadrata, mica 'sti rettangolini striminziti che vendono oggi!!! Ne avrò mangiati centinaia, migliaia. Avevano il fondo di cioccolata, e quello veniva grattato via per primo; quindi il Tegolino veniva "stegolato" listarella per listarella, senza pietà. Una volta finito, ti rendevi conto che non te lo eri gustato e allora ne prendevi subito un altro!
I Buondì: non l'ho mai amato, troppo asciutto e stopposo... di solito raschiavo coi denti la ristretta isola di glassa con lo zucchero a pezzetti che ci stava sopra e della rimanente spugnetta di pan di Spagna non sapevo che farmene... finiva che ingollavo tutto tappandomi il naso e imploravo mia mamma di non comprarli più.
Gli Yo-Yo: un po' anemici, ma passabili. Se proprio la mamma non aveva trovato altro. In quel caso le dicevi va bene dai ma la prossima volta non te la passo!
I Saccottini/Le Crostatine: i numeri uno su base consumata pro-capite da me e dai miei fratelli. Buoni, buoni, buoni. Non ti stancavi mai... Nei saccottini, grazie al primo morso, potevi creare un pertugio per poi contemplare la caverna delle meraviglie che ti si apriva davanti: pareti di pasta dolce e pavimento di marmellata arancione. I giorni in cui invece li mettevi nello zaino per portarli a scuola, arrivavano all'intervallo tutti schiacciati e spetasciati, ma per fortuna sempre integri. Le crostatine invece mannaggia a loro si sbriciolavano in due miliardi di pezzi e per mangiarle l'unica era rovesciare il contenuto della bustina in un mano e... ahum!!!
La Girella: la mitica. Ne giravano poche a casa mia. E quando c'era, me la srotolavo tutta in un'infinito vortice di infantile sollazzo. La morale è sempre quella.
Le Kinder Brioss: leggere ma con gusto. Da dividere rigorosamente in due metà per leccare la crema/marmellata/latte al centro. Il problema era che una Kinder Brioss la facevi fuori in un lampo... perciò te ne dovevi fare almeno due alla volta. Almeno...!
La Fiesta: appagamento totale dei sensi. Una merenda da adulti, per il non trascurabile contenuto di liquore Curaçao.
La Ciambella Mr. Day: leggerissima e inconsistente, ma buonissima! In bocca evaporava.
Infine questo me l'ha suggerito un collega, io mai visto nè sentito: Il Moretto Fida. Boh.

E per mandare giù tutto, il mitico Billy gusto mela. Un succo annacquato come pochi.

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mercoledì 10 gennaio 2007

Cornuti&Mazziati

Scena: pausa pranzo (che nome odioso, vorrei si chiamasse... sgnauz!). Siamo io e un collega, umili sottoposti aziendali, e un terzo, un Pezzo Grosso del nostro ufficio; grosso nel senso proprio di alto in carica. Insomma, si mangia in fretta, ché il tempo è denaro, in questa liquida Milano da bere, e al termine del frugale pasto il pezzo grosso scappa in riunione e ci prega di pagare per lui. Ci lascia un buono cartaceo con cui avremmo dovuto pagare la sua parte e ci dice "non vi preoccupate, tenete il resto".
Allora.
A parte che non mi chiamo "Tengi la sexy cameriera" che mi dici tieni il resto e io dovrei magari farti un sorriso e una sculettata di ringraziamento.
Poi, considerati gli ordini di grandezza in gioco, il resto sarebbe stato al massimo 50Cent. Mi pigli p'o culo? Che ci dovrei fare con 50Cent?!? Usarli come zeppetta se mi balla la scrivania, o forse appiccicarmeli in fronte nei momenti di massimo sclero lavorativo???
Morale: il buono bastava si e no per la metà della sua parte, il resto ce l'abbiamo messo noi sottoposti. Ma che l'ha fatto apposta? O è uno di quei taccagni compulsivi che cresta ovunque senza accorgersene?
E adesso? Gli mando una mail e gli chiedo i soldi?... "facendo seguito al pranzo di oggi, sollecito Euri..."

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giovedì 30 novembre 2006

Eventi da ufficio...

 
lunedì 20 novembre 2006

Alcolisti anonimi

Perfetto.
Sono reduce dall'ennesimo party aziendale. Se avete letto il blog nel passato, sapete anche come funzionano qua dentro. Il risultato è sempre quello: una mezza ciucca che ritarda i riflessi di tutti colleghi, me in primis. Al terzo bicchiere di brachetto un bel sorriso compare sul mio viso.
Evviva l'amore!

Baci,
LCL

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mercoledì 11 ottobre 2006

Le dinamiche del caffè aziendale

La generosa dirigenza aziendale gentilmente dispensa caffè e acqua a gratis. Non buoni pasto, non viziamo i sottoposti.
Lasciando perdere il discorso ticket e non considerando l'acqua che viene rifornita a scadenze definite dall'uomo sudario (il cui cappello - se strizzato - fornisce olii animali di varia natura) analizziamo le dinamiche di accesso al caffè aziendale.
La macchinetta, che funziona a cialdine, è collocata nell'antibagno femminile aziendale.
La tempistica di avvicinamento deve essere coordinata con le vesciche e gli sfinteri delle colleghe che il più delle volte - misteriosamente - riescono ad essere attivi nello stesso momento della mia necessità di bere il caffè. Udito lo sciacquone mi precipito nel gabinetto sfidando odori maligni ma - sistematicamente - le cialdine sono finite. Niente di complicato, si tratta solo di recarsi all'armadietto nell'ufficio antistante e rifornire la ciotolina tristemente vuota. Niente di complicato... ma fastidioso, soprattutto se, immediatamente dopo, i colleghi arrivano a bere il caffè, lasciando (nell'eterno giro della vita) la ciotolina di nuovo vuota.
Il caffè è buono (sarà il sapore del rilassamento o più probabilmente quella nota femminile derivante dai miasmi provenienti dal bagno) fa piacere godersi un momento di pausa... fino a che, i colleghi con le loro tazzine, ti circondano in un chiacchiericcio tipico da pausa caffè: gossip, calcio, figa e critiche agli altri colleghi.
Perfetto, ci siamo bruciati anche questo momento di relax...
Saluti,
LCL

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giovedì 28 settembre 2006

Il party di compleanno

Tradizione vuole che, al compimento degli anni, il collega di turno organizzi all'interno dell'azienda un party di compleanno.
Carina come idea dopotutto. Ci si vede in salottino e per qualche tempo vengono neutralizzate le gerarchie aziendali, si ride, si scherza e lo scopo diventa unico per tutti: non tanto fare gli auguri al festeggiato ma mangiare la frolla con la fragola.
La frolla alla fragola diventa il centro di un gioco di sguardi, di "vorrei ma non posso", di finte e controfinte fino a che il deciso di turno si avventa lesto dicendo "beh, visto che non lo mangia nessuno, lo mangio io".
Le frasi di rito sono:
- "Chi compie gli anni?"
(Traduzione: cazzo mi frega di chi fa gli anni, a me basta mangiare)
- "Attenzione, arriva D, adesso spazzola tutto!"
(Traduzione: bastardo lo scorso compleanno hai mangiato la fragola, questa volta la mangio io)
- "Avete avvisato quelli della contabilità prima che salgano a lamentarsi?"
(Traduzione: se devono proprio venire anche loro, li avete avvisati almeno non ci rompono le palle anche al party?)
- "Pomeriggio si dorme"
(Traduzione: finalmente ho la scusa per non fare niente)
- "Io preferisco salato"
(Traduzione: i pasticcini fanno cagare)
- "Porto via un paio di pasticcini per questo pomeriggio"
(Traduzione: pomeriggio mentre faccio i solitari so cosa fare con la mano che non tiene il mouse)
Beh, auguri!
LCL

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mercoledì 27 settembre 2006

La pausa pausona pausina

Ragazzi!!!!
Cosa fate ancora seduti!
Sono le 13! Inizio della mitica pausa pranzo per la maggiorparte di noi impiegati!

Raduno un paio di colleghi e si esce di corsa! Che si mangia oggi?
E voi, come la passate la pausa pranzo?

Tengi

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