domenica 27 aprile 2008
Addio al nubilato
Passata una certa età, gli uomini dovrebbero appendere le scarpette al chiodo. E non ballare più.
Non è possibile che una va a festeggiare e si trova a dover rimpianger di non essere rimasta a casa a fare la calza.
C'era questa coppia de dos amigos che si vedeva che erano usciti a caccia di gnocca. Uno se ne stava a fare tappezzeria, mentre l'altro si agitava morso dalla tarantola. E nel crescendo frenetico della musica si dava da fare con sto gioco di gambe che mio dio. Ogni tanto mi si accasciava sulla sedia in evidente debito d'ossigeno. L'amico continuava a fare la salma. E entrambi puntavano le due sgallettate che ballavano di fianco a loro. Una alta ma con più anni di quelli che vorrebbe far credere, però dal fisico invidiabile, però ritoccata in faccia, insomma nel complesso meglio di me che ho dieci anni in meno. Tuttavia si vedeva lontano un chilometro che aveva scritto in faccia "son venuta qui solo per ballare con la mia amica, che siamo delle pazze". E infatti ballavano e sudavano come due lottatori, c'è da rendergliene merito. E han distribuito più due di picche loro in una sera che io nella mia vita sin qui.
Nel frattempo in sto posto dimenticato da dio e dagli uomini c'erano almeno altri tre addii al nubilato. Una tipa indossava un velo da sposa ormai sfilacciato con in cima un cazzetto di gomma bello vispo e svettante verso il cielo. Il cazzetto non glielo invidiavo, ma il doppio giro di cocarum che ha offerto al suo tavolo verso le due, quello sì. Io stavo al desco delle astemie.
Il mio unico brindisi della serata, condiviso con l'amica che si sposerà presto, è che se ce l'ha fatta lei buona camicia a tutte. A tutte quelle che sono interessate, sia chiaro.
E a me non è che importi molto, ma se mai un giorno dovesse succedere e le amiche mi organizzassero tutto l'ambaradàn di rito colla minchietta disegnata in fronte e il velo finto e fronde di carta igienica in testa e un vibratore in mano, penso che ce la potrei ancora fare a sopportare senza menare nessuno ma solo a patto di non specchiare la mia deprimente immagine in un cinquantenne brizzolato dal sorriso tirato e i pochi capelli tirati indietro che suda e ansima in una forsennata salsa da spaccarsi le braghe, vi avverto.