Pezzi Musicali
Ciao.
Ciao a tutti i lettori di Pezzi.
La prima domanda, come sai, è di rito: che lavoro fai?
Lavoro per una società che organizza eventi e progetti musicali, e che si occupa tra le altre cose di produzione esecutiva di dischi, comunicazione, marketing, progetti pilota da proporre alle case discografiche…
Una tipica attività che svolgi?
Per molte iniziative rivesto il ruolo di "project manager": mi occupo di tenere sotto controllo i costi di preproduzione, studio di registrazione, vitto e alloggio per i musicisti…
Wow! Tratti coi musicisti?
Si, in pratica sono la loro badante. Sono io che assegno loro i budget di spesa, e li tengo sotto controllo affinché non esagerino. Devo essere taccagna e pignola.
Con che tipo di persone hai a che fare quotidianamente?
Psicolabili. Dalla manager della comunicazione di grandi multinazionali con la fobia per i pesci al discografico dai gusti "particolari", passando per tutte le tipologie di musicisti o interpreti dalla personalità border-line.
Descrivi te stessa nel tuo ambiente lavorativo.
Amo paragonarmi a un funambolo in equilibrio su di una corda che cerca in ogni istante il modo corretto di riequilibrare l'asta per non cadere nel precipizio.
Parlaci di questi famigerati discografici, vuoi?
Oh, si! Sono gli esseri peggiori del mondo. Se hanno bisogno di qualcosa ti lisciano per farti sentire in obbligo di riconoscenza e ottenere ciò che desiderano; se hai bisogno tu di qualcosa li devi pregare in ginocchio. Sono avari. Sono avidi. Son proprio delle merde. Ti rispondono sempre: "vedremo" "ci penso", ma in realtà vogliono dire "no". E anche se ti dicono "si", con ogni probabilità intendono "no". L'ho imparato col tempo.
Che criptici. Tra artisti, manager e discografici, qual è la categoria peggiore?
I discografici tutta la vita. Un manager intelligente è in grado di capire l'artista e non lo snatura spingendolo a fare cose che non gli appartengono. I discografici invece sono dei diavoli: pur di promuovere un artista te lo venderebbero anche spalmato sul pane, in nome della visibilità a tutti i costi.
Poveri artisti, geni indifesi…
E' l'entourage che dovrebbe difenderli. Spesso capita che gli artisti giovani, che non hanno l'esatta concezione di se stessi e della loro musica, vengano montati dalla casa discografica. E così accade che agli studi di registrazione dove lavoro arrivino dei pischelli di 25 anni in Mercedes, nuovi idoli del pop italiano, e che scendano dalla macchina con le mani avanti per evitare qualunque domanda, il viso fasciato da occhiali scurissimi. Oh bimbo, qui in studio ci sono le foto di Vasco Rossi, e tu chi sei???
Nei tuoi studi incontri anche ragazzi alle prime armi?
Si, certo! E si assomigliano tutti: tipologia alla Beavis and Butthead, per intenderci, storditi ai massimi livelli. Scena tipica: si presenta il classico adolescente con la chitarra in spalla che non ricorda chi tra gli amici abbia prenotato la sala… non si ricorda neanche il cognome dell'amico, abituati come sono a chiamarsi tutti per soprannome! Però devo dire che son "genuini". A parte gli stronzi che spengono le cicche sotto il tappeto della sala prove, certo.
E cosa suonano?
Classico repertorio della formazione a 5: U2, Queen, Deep Purple, Guns 'n' Roses. Presente gli strilloni che urlano "Desiiiiiireeeee"?
Ricordo, ricordo. Chi è per te il "vero" artista?
Il vero artista secondo me lo riconosci solo davanti al pubblico. E' colui che ha l'appeal per dominare davvero la platea. Una caratteristica di chi ha fatto molta gavetta, che non si ritrova nei tanti "prodotti" sfornati delle case discografiche.
Genere musicale preferito?
Sono onnivora: ascolto funky, cantautori come Paolo Conte, musica indipendente per motivi di lavoro ecc..
Definisci la musica indipendente o "indie": si tratta solo di musica senza portafoglio?
No, è davvero stilisticamente indipendente dalla musica mainstream. Gli artisti indie sperimentano i suoni, e fanno riferimento ad artisti sconosciuti ai più: non guardano a Mogol, ma a parolieri come Umberto Bindi per esempio. E' come se fossero nati su un loro pianeta.
E' più importante il lavoro che svolgi di giorno o le Public Relation che coltivi la sera alle feste?
E come funziona?
Niente, dopo il lavoro vai agli aperitivi nei locali frequentati dagli addetti ai lavori, chiaccheri con tutti e cerchi di intessere relazioni, scovare opportunità.
Quindi sei sempre sotto i riflettori, dalla mattina alla sera?
Si, in un'ostentazione perenne di piume di pavone, soprattutto se il tuo ambiente di lavoro è frequentato da discografici.
Qualche trucco per essere sempre in forma?
L'orario "clou" si attesta intorno alle 5 del pomeriggio: poco prima mi ritiro in bagno, mi dò un po' di correttore per mascherare le occhiaie, mascara, bevo un sorsetto della birra del fonico che fa le guance rosse e toglie l'inibizione, e vai di "sciaoooo". E si tira fino a mezzanotte tra musicisti, manager, registi di video…
L'evento più strano che hai organizzato?
Una gara culinaria musicale a squadre per eleggere la migliore polpetta, con tanto di giuria di esperti. E' stato uno stress unico: nel caos infernale, i cuochi coi loro problemi logistico-culinari, gli invitati che volevano solo mangiare a sbafo, gente impazzita che ti colpiva al volto per una polpetta, e il mio capo in delirio di onnipotenza. A mezzanotte ho finto una colica e sono scappata. Si sono divertiti solo quelli che hanno passato la serata e bere e farsi le canne in un angolo. Come sempre.
Una tua idiosincrasia?
Il capo che fuma in ufficio.
Vorresti urlare quando…
Il collega giovane scoreggia a 30 cm da me e fa finta di nulla restandomi accanto. Cazzo, siamo in due nella stanza, se non sono stata io è chiaro che sei stato tu!
Che fetente. Com'è il tuo capo?
Genio e sregolatezza. Me ne combina una nuova ogni giorno. Una volta, dopo un aperitivo musicale, piglia la macchina per tornare a casa e si fa tutta la via in retro ai 120 all'ora. Ha distrutto l'auto nuova di un musicista che è uscito dal locale bestemmiando.
Oppure, capita che mi porti a prendere un caffè alle 9 del mattino. Lui si beve una birra media e nel frattempo mi spiega come si fa a capire se il bicchiere è davvero pulito dalla quantità di bollicine che si attaccano all'interno. Io lo liquido con un "interessante" mentre interrogo gli aruspici sul fondo del caffè.
Spesso perde gli aerei e, manco fosse un bambino, mi chiama dicendomi "fammi tornare a casa".
Una volta infine mi fa: "accompagnami a prendere una cosa"... mi sono ritrovata nel centro di Milano con un'ancora da 16 chili che mi sbatacchiava nel bagagliaio.
Per finire mia cara, una carrellata Juke-Box. Indicaci qual è secondo te il disco ideale per un primo appuntamento in orario di aperitivo.
Gothan Project "Lunatico"
Il disco ideale per la prima cena al ristorante.
Mario Biondi "Handful of Soul".
Il disco per i primi baci in macchina.
Qui andrei sul genere indie … i Non voglio che Clara.
Il disco per approcciare la prima notte insieme.
Un classico energetico. U2, "Achtung Baby".
Il disco giusto per affiatate notti di sesso.
Sottofondo per una passeggiata insieme sui Navigli.
Vinicio Capossela, "L'indispensabile".
E se si è appena stati mollati?
Da non ascoltare, i Subsonica. Potresti arrivare a mettere le mani in faccia a chi ti ha mollato.
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